Monte Echia, 20 anni di lavori mai terminati e paesaggio rovinato: “Uno scempio”


NAPOLI – Non è ancora terminata la realizzazione dell’ascensore pubblico sul Monte Echia e, nonostante siano passati circa 20 anni dall’avvio dei lavori, poco o nulla sembra essere cambiato. Sulla costruzione della struttura, che dovrebbe collegare via Santa Lucia al belvedere di Pizzofalcone, è intervenuto anche il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Ascensore Monte Echia: lavori interminabili e paesaggio deturpato

Nel 2018, dopo l’interruzione dei lavori di sistemazione e riqualificazione dell’area di Monte Echia dovuta all’interdittiva antimafia che aveva colpito la ditta appaltatrice, l’amministrazione aveva autorizzato il nuovo bando di gara per il completamento dei lavori. Il costo dei lavori della nuova gara ammontava a circa 2 milioni di euro. La durata, invece, era fissata in un anno.

Con la ripresa dei lavori, lo scorso anno in molti protestarono per la presenza del cosiddetto ‘mostro di cemento’ che copriva quasi del tutto il paesaggio. All’interminabilità dei lavori, dunque, si aggiunsero le criticità ambientali e l’indignazione per il modo in cui un luogo simbolo della città, dove nacque l’antica Parthenope, fosse stato rovinato.

Oggi, durante il Question Time alla Camera, la deputata Leu, Valeria Rina De Lorenzo, ha portato all’attenzione del ministro Franceschini la problematica: ““Quell’ascensore è uno scempio che deturpa irrimediabilmente il belvedere del Monte Echia. Un piccolo ecomostro che rovina il luogo dove sorse l’acropoli della città. Si tratta di un parallelepipedo di cemento che offende il volto di Napoli e dell’Italia intera”.

Sulle ultime evoluzioni, il Ministro Franceschini ha spiegato: “Sul progetto dell’ascensore di Pizzofalcone a Napoli è ancora in corso una procedura di accertamento di compatibilità paesaggistica avviata dalla Soprintendenza in seguito alla presentazione ad ottobre del 2020 dell’ultima variante di progetto esecutivo. C’è una netta distinzione tra le responsabilità politiche e le competenze tecniche che sono totalmente autonome delle Soprintendenze”.

“Nel luglio 2020 la Soprintendenza ha quindi espresso parere favorevole per la messa in sicurezza del costone Monte Echia. Infine, nell’ottobre del 2020, in fase già avanzata delle lavorazioni, è stata presentata alla Soprintendenza un’ulteriore richiesta di variante al progetto esecutivo corredata da documentazione integrativa, che prevedeva, tra l’altro, la quota definitiva del torrino ascensore (all’estradosso) pari a 59,28 metri s.l.m”.

“In merito a questo ultimo punto, essendo stato il torrino già realizzato, è stato avviato un procedimento di accertamento di compatibilità e conformità paesaggistica che è attualmente ancora in fase istruttoria.
Tutta la documentazione attinente alla tutela archeologica e paesaggistica è conservata presso gli archivi dei competenti Uffici ministeriali. Esulano, infine, dalla competenza del Ministero, valutazioni circa gli aspetti geotecnici o eventuali effetti dell’intervento su altre infrastrutture della città”.

Tutto ciò che concerne il progetto, dunque, si lega alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. Quest’ultimo, dal suo canto, ha aggiornato la sezione dedicata alla riqualificazione del belvedere di Monte Echia prevedendo come data di chiusura dei lavori per il dicembre del 2021.


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