Palestra sfotte i ‘chiattoni’ sui social ma si difende: “Qualcuno è entrato nel profilo del centro”


I gestori della palestra di Pompei, finita nel mirino del mondo del web per essersi pubblicizzata attraverso il cosiddetto ‘body shaming‘, hanno deciso di intervenire sulla questione fornendo la propria versione dei fatti.

Palestra di Pompei fornisce la sua versione: “Siamo estranei ai fatti”

La campagna di promozione pubblicitaria, che ha indignato la popolazione, è stata segnalata da un utente di un gruppo Facebook che ha denunciato pubblicamente la presenza di alcuni post denigratori diffusi sui canali social ufficiali della struttura.

In particolare, a scatenare la polemica è stato uno scatto in cui sono visibili due persone, definite ‘chiattone’, prese in giro per la loro forma fisica. Un modo di farsi pubblicità del tutto denigratorio e offensivo nei confronti di chi non rispetta determinati canoni di bellezza imposti, erroneamente, dalla società.

Di qui la risposta giunta dalla palestra in questione: “La palestra è completamente estranea ai fatti e alle foto pubblicate nella giornata di ieri nelle storie della propria pagina Instagram. Il contenuto delle foto, pubblicate da persone estranee al centro sportivo, è contrario alla filosofia e il modo di lavorare della struttura, da anni impegnata nella cura della persona, attraverso il movimento scientifico. In attesa che si compiano le dovute indagini su chi è entrato nel profilo del centro si ribadisce che non si intende in alcun modo offendere nessuno. Siamo tutti uguali”.

Stando alla versione fornita, dunque, qualcuno sarebbe riuscito ad avere accesso ai canali ufficiali della palestra, postando foto di cattivo gusto.


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