Pubblicità della “donna prosciutto” a Capri: è polemica


Desta scalpore tra la gente comune e le istituzioni l’immagine affissa sui tabelloni di una donna nuda con un prosciutto raffigurato sul suo fondoschiena. Ecco le reazioni riportate dal sito di Repubblica.

Un corpo femminile disteso a pancia in giù con due fette di prosciutto sul sedere. Sopra, la scritta a caratteri cubitali “I ham”.

E’ la pubblicità shock di un noto marchio di prosciutti crudi apparsa da qualche giorno nel porto turistico di Capri. Un nuovo caso con, al centro, ancora una volta l’uso del corpo di una donna. Purtroppo, non mancano i precedenti, proprio in Campania. A marzo di quest’anno fecero la loro comparsa a Napoli cartelloni pubblicitari dove si utilizzava l’immagine di una donna riversa su un letto, apparentemente senza vita, per pubblicizzare uno straccio per le pulizie di casa.

Il maxi manifesto ha fatto indignare le donne dell’isola, e ora il tam tam si è spostato sulla rete grazie ai social network. “Quel lato ‘b’ mercificato – protestano alcune utenti – trattato come carne da macello, è vergognoso. Il corpo delle donne non è un pezzo di carne”.

I messaggi sul manifesto sono scritti in inglese e indirizzati, quindi, soprattutto ai turisti. Sotto la donna-prosciutto c’è scritto dove è possibile trovare il prodotto della reclame: “Nei migliori ristoranti di Capri”.

La polemica ormai è montata fuori e dentro la rete, anche perché nel Comune di Capri non esiste un assessorato alle Pari opportunità. Alla luce di questa “dimenticanza” dell’amministrazione, la presenza dei manifesti finisce per sembrare ancora più grave agli occhi di alcune donne dell’isola.

A sollevare il caso della pubblicità shock è stato l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Anacapri, Antonella Rotella, che ha inviato una lettera al sindaco di Capri Ciro Lembo e ai consiglieri comunali per chiedere la rimozione della reclame.

“E’ un’immagine – ha scritto l’assessore nella nota – estremamente mortificante della figura femminile. Quetsa lettera non è e non deve intendersi come un atto pseudo – moralista ma come uno strumento teso a garantire il rispetto e la dignità della persona”.

La dottoressa Rotella ha poi ricordato che “il parlamento europeo, con una risoluzione concernente l’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità di genere, ha invitato gli Stati membri ad intensificare gli sforzi affinché la pubblicità valorizzi la donna ed il suo ruolo nella società e, quindi, a contrastare ogni stereotipo sessista che invece lede la dignità femminile. A tal fine molte amministrazioni comunali hanno aderito all’iniziativa ‘Città libera dalla pubblicità offensiva della dignità della donna’ al fine di contribuire alla destrutturazione degli stereotipi di genere che troppo spesso influenzano il modo di vivere e vedere la realtà”.

L’assessore di Anacapri, che non cerca clamore mediatico “per non impoverire i contenuti di una lotta agli stereotipi sessisti che porto avanti da anni”, è appoggiata dal sindaco di Anacapri Francesco Cerrotta. “Non intendevamo alzare un polverone – ha detto Cerrotta – Ma in un momento in cui si sente di parlare di femminicidio ogni giorno, le donne dovrebbero essere difese a tutti i livelli. Si tratta di un’immagine offensiva che urta tutti”.

La lettera del Comune di Anacapri è stata rilanciata, in realtà, da un consigliere di minoranza del Comune di Capri, Anita De Pascale, che ha informato ristoratori, commercianti e amministrazione sulla necessità di rimuovere i manifesti.

“La pubblicità lede la dignità della donna – ha detto la De Pascale – offre una rappresentazione consumistica che umilia le donne. Stupisce che il direttivo del porto turistico di Capri abbia consentito la pubblicazione della reclame. I ristoratori tra l’altro mi hanno assicurato di essere all’oscuro dell’iniziativa”. Il sindaco di Capri in questo momento è all’estero con il vicesindaco per un gemellaggio e tornerà sabato prossimo. I dipendenti dell’amministrazione presenti al Comune “non sanno a chi rendere nota la questione”. Sarebbe stato utile un assessore alle Pari Opportunità, ma forse manca “perché la giunta di Capri è composta da soli uomini” ipotizza la dottoressa Rotella.

Raggiunto al telefono da “Repubblica”, il sindaco Lembo ha sorpreso tutti con il suo commento sulla reclame: “Quella pubblicità non è offensiva – ha detto- Non ci vedo niente di male, per l’amministrazione non c’è nessun problema”. Il sedere coperto da fette di prosciutto non ha urtato, quindi, la sensibilità di una giunta in cui gli assessori sono tutti uomini “perché le donne non sono state elette”, e in cui l’assessorato alle Pari opportunità manca perché tanto “c’è quello ai Servizi sociali che comprende tutto”.


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