Campi Flegrei, studio mostra un modello 3D: “Notevoli cambiamenti a aumento dell’attività sismica nel 2020”


Il Supervulcano dei Campi Flegrei continua a fa parlare di sé. Dopo esser finito su Focus, l’intera area è stata ora oggetto di uno studio approfondito con immagini tridimensionali. Lo scopo è quello di monitorare uno tra i 10 Vulcani più pericolosi del Pianeta e cercare di comprendere l’evoluzione dei fenomeni soprattutto nell’area Pisciarelli, tra le più attive.

I CAMPI FLEGREI IN 3D: UN NUOVO STUDIO MOSTRA IL SOTTOSUOLO

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, inizia con lo spiegare l’importanza di comprendere la circolazione dei fluidi in superficie e il ruolo svolto dal gas/fluido di origine più profonda attraverso indagini geofisiche di tipo elettrico e tecniche tomografiche ad alta risoluzione.

L’immagine 3D dell’area recuperata aiuta a ricostruire il sottosuolo di Pisciarelli nella sua zona di massimo degasaggio, contenente la fumarola principale (“soffione”) e la pozza di fango. In particolare, è stato individuato un canale in cui i fluidi immagazzinati in un serbatoio più profondo salgono verso la superficie. Tale struttura sembra essere sormontata da una formazione a calotta argillosa che potrebbe governare la circolazione dei fluidi e l’abbondanza di gas/vapori emessi dal soffione“.

La ricerca si basa sulla resistività elettrica, molto sensibile sia nelle rocce ricche di argilla che ai fluidi idrotermali. Per evitare errori sono stati presentati due modelli (3D ERT e TDIP) per un approccio integrato. Nell’ultimo anno, come confermato dallo studio, l’intera area è cambiata molto e ciò si è riflesso nelle continue scosse avvertite dalla popolazione (127 solo quelle del mese di agosto):

La regione di Pisciarelli ha mostrato un ulteriore aumento dell’attività sismica e notevoli cambiamenti morfologici dal 2020. Di conseguenza, l’accesso all’area, che era già interdetto al pubblico l’anno precedente, è stato ulteriormente limitato e le attività scientifiche sono in corso. Questa nuova conoscenza dell’assetto strutturale di Pisciarelli consente di ricavare un modello concettuale della circolazione dei fluidi nella parte superficiale del PFF. Questo modello indica che i principali sistemi di faglia fungono da barriere ai fluidi che circolano nel sistema idrotermale di Pisciarelli. Sotto gli effetti isolanti di queste faglie, i fluidi si accumulano prima in un serbatoio profondo.

Successivamente, all’aumentare della loro pressione, il loro spostamento viene indotto tramite risalita lungo un canale, come rilevato dall’indagine ERT ad alta risoluzione, che funge da condotto per l’afflusso di fluidi nel sistema idrotermale superficiale PFF. Inoltre, questa fluidodinamica favorisce l’alterazione idrotermale della parte alta del canale di risalita e, quindi, un secondo volume di fluido si accumula dal trasferimento di sovrapressione tra il serbatoio profondo e il pavimento di uno strato sovrastante meno permeabile, il cui fondo arresta l’ascensione dei fluidi caldi dal serbatoio profondo e li fa accumulare. La variazione indotta delle condizioni termodinamiche di questo volume favorisce l’alterazione idrotermale della roccia ospite, innescando la formazione di una struttura argillosa che, a sua volta, influenza la risposta alla variazione di pressione del fluido interstiziale all’uscita di liquidi e gas dal canale, generando una sorta di “effetto filtrante”.

Questo potrebbe aiutare a spiegare l’abbondanza dei gas e dei vapori emessi dal soffione principale Pisciarelli, collegabile alla geometria e alle caratteristiche rocciose del settore superficiale dei campi fumarolici. Nuove immagini geofisiche della parte più profonda di questo settore della caldera, nonché indagini sulle possibili variazioni nelle strutture superficiali evidenziate del PFF, potrebbero chiarire notevolmente il ruolo svolto dal sistema di circolazione del fluido superficiale nei continui aumenti del fluido/gas fornire da profondità e, a sua volta, aiutare a monitorare meglio i processi che si verificano durante il PFF e valutare i rischi associati“.


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