Terra dei fuochi: ventimila voci hanno invaso Napoli


Si è concluso il corteo tenutosi a Napoli il 26 ottobre 2013 contro la grave problematica che affligge la Terra dei Fuochi. Cori da stadio, striscioni e cartelloni con messaggi di denuncia hanno dato voce al popolo. A tal proposito il sito IlMattino.it scrive:

«Ci stanno avvelenando da troppi anni. Basta». Il popolo della Terra dei fuochi è sceso in piazza a Napoli per dire «No ai roghi tossici». Il corteo è partito da piazza Dante ed è arrivato – dopo aver percorso, via Toledo, piazza VII Settembre, piazza Carità, il tratto di via Toledo dell’area pedonale compreso tra via Diaz e piazza Trieste e Trento – in piazza del Plebiscito, per proseguire poi in via Cesario Console, via Santa Lucia fino al palazzo della Regione.

All’appello che è stato lanciato su Facebook per coinvolgere un’ampia partecipazione intorno alla giornata di mobilitazione hanno risposto migliaia di cittadini e hanno annunciato la loro partecipazione anche molti comitati attivi in tutta la Campania. A piazza Dante sono arrivati quaranta autobus dalla provincia di Napoli, da quella di Caserta, di Salerno, di Avellino e di Benevento.

La manifestazione è promossa dal sito «La Terra dei fuochi»: sulla pagina di Facebook dell’evento arrivano le adesioni da tutto il Sud, con la Sicilia in testa, e anche dai vip, come per esempio D’Alessio e Balivo, mentre viene già annunciato un corteo di solidarietà a Modena il primo novembre. In realtà di vip se ne sono visti pochini fra i ventimila del corteo.

Alle 16 il concentramento a piazza Dante con gli striscioni fioriscono ai piedi della statua. «Stop biocidio» «Nè a Giugliano nè altrove» «Entrano rifiuti escono veleni». C’è anche un cagnolino con il cartello :«Io sono un cane, tu che avveleni sei una bestia». Ed uno particolarmente incisivo sul pensiero riguardo all’emergenza rifiuti; «Industria padana, camorra puttana». La sintesi dell’accusa all’industria del nord di essersi avvalsa della complicità a pagamento della camorra per risparmiare valanghe di soldi sugli smaltimenti delle scorie, sversandole in Campania.

In una conferenza stampa-lampo uno degli organizzatori, Angelo Ferillo, ha accausato la stampa di aver dato poca pubblicità all’evento. In quanto all’assenza oggi di don Maurizio Patriciello, Ferillo nega alcuna divisione sull’argomento.

Il corteo si è messo in moto poco prima delle 17: un lungo corteo con diverse migliaia di persone che si sta muovendo a Napoli per chiedere «lo stop all’avvelenamento delle terre della Campania».

«Prima di tutto è necessario fermare l’avvelenamento delle nostre terre – ha detto Angelo Ferrillo, promoter del sito – per evitare che anche le bonifiche possano diventare un affare».

Alla manifestazione – come si è detto – è assente don Maurizio Patriciello perchè «impegnato in un’altra manifestazione». «Siamo dispiaciuti dell’assenza di Don Maurizio» – ha aggiunto Ferrillo -, convinto però «che in questa battaglia non servono eroi ma idee che camminano».

Ferrillo ne ha per tutti: dalla stampa alle istituzioni locali e annuncia che se non verranno adottate misure concrete i «cittadini della Campania ora consapevoli della gravità della situazione» sapranno come muoversi.

La prima valutazione dei manifestanti in piazza è di circa 16mila persone. Il corteo scorre senza incidenti. In serata la valutazione delle presenze si assesta su 20mila.

Il corteo arriva a piazza Plebiscito, ai manifestanti si è aggiunto Roberto Fico, presidente della commissione vigilanza Rai, del M5s.

Angelo Ferillo, organizzatore della manifestazione, ha denunciato che il Comune avrebbe fatto pagare la tassa di occupazione suolo pubblico di 180 euro per le installazioni necessarie a piazza del Plebiscito. Applausi e fischi ironici. Una delegazione di lavoratori Astir – senza stipendio da dieci mesi – si è messa sotto il portone della Prefettura con lo striscione: «Ambiente e lavoro, una lotta».

Momenti di tensione vera solo quando il movimento di ultradestra Casapound ha cercato di aggregarsi al corteo.

Un comunicato dell’organizzazione racconta come è andata: “Si sono raggruppate circa 150/200 persone in massima parte dei collettivi studenteschi e universitari napoletani, dei dipendenti Astir, del comitato contro l’inceneritore di Giugliano e di quello contro la discarica Sari di Terzigno. Abbiamo costituito uno sbarramento in coda al corteo impedendo ai neofascisti di entrare tra gli applausi di tutti gli ultimi spezzoni della manifestazione. Perchè i neonazisti non li vuole nessuno!”.


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