De Luca: “Bollette da paura e rincari su generi alimentari. La guerra durerà a lungo”


Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto aggiornamento alla cittadinanza, ha fatto il punto sulla situazione economica del Paese parlando dei pesanti rincari, soprattutto sulle bollette, e delle dannose conseguenze della guerra scoppiata in Ucraina.

De Luca: “Rincari e bollette da paura, la guerra durerà a lungo”

Queste le sue parole: “Io ritengo che dobbiamo concentrarci sulle questioni che riguardano la condizione del lavoro. In questi mesi siamo stati tutti un po’ distratti da tante vicende nazionali e internazionali, abbiamo perso di vista quello che diventerà il tema fondamentale e cioè la condizione del reddito”.

La situazione economica del paese si è appesantita, abbiamo un tasso di inflazione dell’8%. Abbiamo un livello altissimo di contratti a tempo determinato dunque un’elevata precarietà. In queste ore stanno arrivando bollette che fanno paura. Quelle dell’elettricità registrano raddoppi o triplicazioni rispetto agli anni scorsi. Sono aumenti impressionati. La benzina ormai si attesta oltre i 2 euro al litro. Per i generi alimentari registriamo aumenti rilevanti sull’ordine del 10/15% a seconda dei prodotti”.

“Io credo che il Governo italiano sempre di più debba concentrarsi su questi problemi. Siamo stati tirati per i capelli nella guerra dell’Ucraina, era inevitabile e giusto ma credo che sia ancora più giusto cominciare a pensare un po’ di più a i problemi dell’Italia. Ci è stato appena riferito dal segretario generale della Nato che la guerra durerà a lungo. A maggior ragione non è superfluo pensare all’Italia e ai problemi dell’Italia visto che siamo il Paese più dipendente da forniture energetiche estere”.

“Se già oggi la situazione dei prezzi al consumo è questa e se abbiamo questo livello di inflazione oggi figuriamoci quello che potrà succedere questo autunno o se si dovessero interrompere le forniture energetiche. Io credo che serva un patto sociale fra mondo del lavoro, delle imprese e governo italiano. La situazione è delicata e richiede il coinvolgimento di tutte le forze sociali”.


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