Sonia “adottata” da una famiglia napoletana: gioca in spiaggia mentre la mamma lavora


Ha commosso il web la storia della piccola Sonia e della sua mamma “adottiva” napoletana Teresa, raccontata dalla scrittrice Carola Flauto che, colpita da quell’esempio di grande umanità,  ha deciso di diffonderla attraverso il suo profilo Facebook.

La storia della piccola Sonia e della sua mamma “adottiva” a Scauri

“Spiaggia di Scauri, agosto 2022. Lei si chiama Teresa, ha poco meno di 30 anni, due figli adolescenti e in braccio una bimba nera di circa 18 mesi, si chiama Sonia. Mi guardo attorno e cerco sua madre. Ma donne africane nemmeno l’ombra” – inizia così il lungo post della Flauto, colpita dalla bellezza di quella bimba e delle cure amorevoli di Teresa.

“La bimba ha treccine annodate da mani di donna africana. Gioca e scherza sulla spiaggia con Teresa e i suoi figli. Teresa prepara l’asciugamano per avvolgerla, le toglie il costumino bagnato, le mette il pannolino, le dà la pappa e poi l’addormenta all’ombra, nel passeggino. Sono curiosa di sapere quale legame c’è tra la bimba ebano e Teresa con la sua famiglia” – continua.

Così, mossa dalla curiosità, si avvicina a loro ed è la stessa Teresa che inizia a raccontarle: “La madre di Sonia è una giovane donna del Senegal che lavora sulle spiagge, vende abiti, fa treccine. Sonia andava in giro con lei sotto al sole tutto il giorno. Così pian piano la tenevamo noi un giorno, poi due, poi tre. Prima per qualche ora, poi vedendo la bimba contenta la madre me l’ha affidata”.

Un grande esempio di integrazione che viene proprio da una famiglia di Napoli disposta a prendersi cura della bimba che, anziché seguire la madre nel suo stancante lavoro, può divertirsi in spiaggia, accolta e amata da tutti. Al contempo, la madre di Sonia può dedicarsi serenamente al suo lavoro per poi, verso sera, tornare dalla sua bambina.

“Sonia fa la bimba, gioca, amata da Teresa e dai suoi figli. Tutta la spiaggia collabora e lei è allegra, passa di braccia in braccia, come ad una festa tutta per lei. Una storia di solidarietà, una cura al contrario, non un’immigrata che cresce i figli della signora bianca al mare ma una famiglia napoletana che gratuitamente cresce una bambina figlia di immigrati. Questa storia è un esempio di amore senza confini e pregiudizi” – conclude la scrittrice.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI