Scambiati per ladri e uccisi, imputato: “Ho sentito i lamenti ma sono tornato indietro”


Nel corso dell’udienza del processo per la morte di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, i due ragazzi di Portici scambiati per ladri e uccisi a colpi di pistola, l’imputato, Vincenzo Palumbo, ha fornito la sua versione dei fatti. A renderlo noto è l’Ansa.

Morte Tullio e Giuseppe, l’imputato: “Ho sentito i lamenti”

Lo scorso ottobre i due amici di ritorno da una partita di calcetto si sarebbero fermati lungo la strada, a Ercolano, per scambiare due chiacchiere in auto, proprio in prossimità dell’abitazione di Palumbo. Quest’ultimo, scambiandoli per ladri, avrebbe sparato circa 6 colpi di pistola contro l’auto. Tullio e Giuseppe, rispettivamente di 27 e 26 anni, sono morti sul colpo.

Una tragedia che ha sconvolto l’intera cittadinanza e che ancora oggi viene ricordata con dolore. Questa mattina l’imputato, un autotrasportatore di 54 anni, ha risposto alle domande del pm e degli avvocati ripercorrendo quei drammatici momenti: “Ho sentito i lamenti, sono tornato indietro e ho chiamato i carabinieri”.

Parole che hanno rinnovato il dolore dei parenti delle vittime presenti in aula che lo hanno ascoltato tra le lacrime. Alla domanda del pm Luciano D’Angelo che ha chiesto delucidazioni sul mancato soccorso nonostante le lamentele, ha risposto: “Ho preferito avvertire i carabinieri perché ero preoccupato, avevo paura che erano usciti dall’auto e si erano nascosti”.

Anche i familiari dell’imputato si erano detti addolorati per la perdita dei due ragazzi. In particolare la moglie, poco dopo la tragedia, aveva commentato: “Mio marito ha distrutto la vita di due giovani. Penso ad una mamma che vede i figli uscire e non entrare più. Sono mamma anche io, ho una figlia di 20 anni. Mio marito deve pagare. Ha fatto male e male deve pagare per quello che ha fatto”.


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