Liste d’attesa infinite, mesi per fare un esame: la Corte dei Conti indaga sulla Sanità in Campania


La Corte dei Conti vuole approfondire come mai in Campania spesso si debba aspettare mesi per poter effettuare un esame medico. Le liste d’attesa sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati che, partendo da una semplice analisi online attraverso i siti delle Asl campane e degli ospedali, hanno deciso di approfondire la situazione.

Liste d’attesa: indagine sulla Sanità in Campania

Il quotidiano La Repubblica riferisce che sul caso si sono attivati i magistrati Ferruccio Capalbo e Raffaella Miranda. In base ai primi elementi raccolti in maniera autonoma, hanno chiesto relazioni e tabelle a Regione Campania, Aziende sanitarie locali e ospedali. Il periodo temporale preso in considerazione è quello relativo al 2017-2019, dunque prima del caos scatenato dalla pandemia da Covid-19, quando molte prestazioni si sono purtroppo interrotte in virtù dell’emergenza.

Una delle note più dolenti e che desta maggiori spunti di riflessione sono alcuni link non funzionanti circa le liste di attesa, sui siti delle Asl, nonostante gli obblighi di trasparenza. In parole più semplici, i normali cittadini non possono facilmente esercitare il controllo cui hanno diritto per legge.

Il piano nazionale delle liste d’attesa

Secondo il piano nazionale delle liste d’attesa, sancito da un accordo tra Stato e Regioni nel 2019, sono state definite delle prestazioni sentinella con precisi tempi da rispettare nelle liste di attesa. I cittadini hanno diritto alla prestazione entro i termini prescritti, altrimenti qualcosa non quadra e la sanità regionale deve risponderne. Ad esempio, per i ricoveri o altre prestazioni, vi sono delle scale di urgenza che prevedono tempi massimi di attesa a seconda dell’urgenza del trattamento.

La Campania esce da 10 anni di commissariamento

La Regione Campania ha istituito il Nucleo tecnico di supporto alla struttura commissariale per la gestione delle liste di attesa ed il loro monitoraggio. La situazione della sanità campana, tuttavia, non poteva consentire un rapido raggiungimento dei livelli di efficienza richiesti, visto il decennio di commissariamento terminato recentemente solo a costo di importanti sacrifici.

Furto di risorse per la Sanità in Campania: la vicenda denunciata da Vincenzo De Luca

Non solo, da parte dello Stato vi è una pesante discriminazione sulla suddivisione dei fondi, più volte denunciata dal Presidente Vincenzo De Luca che ha presentato anche ricorso al Tar contro i ministeri della Salute dell’Economia. Ci sono regioni, infatti, che ricevono più risorse della Campania nonostante abbiano una popolazione parecchio meno numerosa.

“In Italia c’è un blocco di potere trasversale creato da Veneto, Emilia e Lombardia che nessuno ha il coraggio politico di mettere in discussione – le parole di De Luca – Da 7 anni il Ministero della Salute non definisce i criteri sulla base dei quali fare il riparto del fondo sanitario nazionale. La Regione Campania è la Regione d’Italia che riceve meno risorse di tutte, è una cosa vergognosa”.

Il Presidente della Campania cita proprio le liste di attesa: “Quello che è incredibile è che tutti sanno in Italia che c’è questa rapina a danno della Regione Campania, ma fanno finta di girare la testa dall’altra parte. Per un verso questo ci inorgoglisce, perché abbiamo vinto la battaglia Covid in queste condizioni, avendo 10mila dipendenti in meno. Però questa storia non può durare all’infinito perché poi, non avere queste risorse significa non avere altro personale, significa l’allungamento delle liste di attesa, significano altre emergenze”.


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