Barbara D’Urso risponde: “L’esclusione da Mediaset non c’entra con la foto che gira sui social”

Barbara D'Urso al funerale di Silvio Berlusconi


Il caso degli ultimi giorni delle reti Mediaset è sicuramente quello legato all’esclusione di Barbara D’Urso dal palinsesto delle reti guidate da Pier Silvio Berlusconi. Dopo tante polemiche tra articoli, risposte social e attacchi personali, la conduttrice napoletana ha risposto una volta per tutte sulla questione. È bastato un post sui social da parte della presentatrice a riaccendere la polemica e far ripartire l’ondata di critiche.

Le parole di Barbara D’Urso su Instagram dopo l’esclusione di Mediaset

Dopo 45 anni dunque di attività sulle reti “Berlusconiane”, la conduttrice napoletana dice a sorpresa addio. Tanto lo stupore delle persone, visto che Barbara D’Urso è uno dei volti chiave di Mediaset e dal giorno alla notte si vede esclusa da ogni attività. Ecco le sue parole: “Amiche mie e amici miei, avevo deciso di tacere e continuerò a farlo fino al momento opportuno. Ma ora mi vedo purtroppo costretta a una precisazione. Irragionevolmente, alcuni siti e non solo pubblicano da giorni una mia foto PRIVATA. Dando a questa foto un senso causale al comportamento lesivo nei miei confronti da parte dell’azienda per la quale lavoro”.

“II tutto parte da un frame estratto da un telegiornale nel quale io, in chiesa, ho le mani giunte durante l’ostensione del calice. Un gesto che sento mio, che mi rappresenta, essendo io credente e libera di pregare come preferisco. Che sia un funerale o qualunque altra funzione religiosa. Questo gesto diventa virale sui social. E sere dopo a una festa privata e con pochi amici scattiamo questa foto autoironica, in riferimento a tutti i post che mi hanno presa giro”.

La D’Urso si giustifica poi dicendo: “Era un modo per prendere in giro solo e soltanto me stessa. Ovviamente senza intenti denigratori e offensivi verso un funerale, anche in nome della mia fede. Questo era uno scatto strettamente privato, che non sarebbe assolutamente dovuto diventare pubblico, come dimostra la presenza vicino a me di una persona strettamente legata all’azienda per la quale lavoro, che non ha ovviamente alcun interesse a denigrare il funerale che si era svolto precedentemente”.

“Nessuno l’ha mai autorizzato, è stato fatto col telefono di un amico che l’avrebbe dovuto girare solo a me ma così non è stato. È fortemente ingannevole pensare che io stia dissacrando la memoria di una persona scomparsa e i suoi funerali, portando addirittura la gente a credere che la volontà di lasciarmi a casa senza preavviso sia collegata a questo episodio, che risulta essere completamente sconnesso”.


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