Caldo record nel weekend, oltre 40 gradi al Sud: fiammate bollenti e colpi di calore


L’anticiclone africano continua a far sentire i suoi effetti e, stando alle previsioni meteo, il caldo raggiungerà il suo culmine nel weekend del 15 e 16 luglio quando le temperature, soprattutto al Sud, supereranno persino i 40 gradi con forti fiammate di calore anche a Napoli.

Meteo, caldo africano nel weekend: oltre 35° a Napoli e al Sud

Stando agli ultimi aggiornamenti diffusi dal Centro Europeo, e resi noti da Il Meteo, nel corso del fine settimana è prevista una nuova pulsazione dell’anticiclone africano che, dall’interno dell’Algeria, si allungherà fino ad abbracciare il bacino del Mediterraneo.

L’arrivo della masse d’aria di origine sub-tropicale causerà un aumento delle temperature che raggiungeranno valori record, soprattutto sulle pianure del Nord, sui settori tirrenici del Centro-Sud e sulle due isole maggiori. Si verificheranno, dunque, fiammate di calore con termometri pronti a schizzare oltre i 36-37° mentre nelle zone interne della Sardegna sono previsti picchi di addirittura 46-47°.

Con il susseguirsi di giornate caratterizzate dal caldo africano, cresce anche il rischio dei colpi di calore. In vista del weekend, infatti, aumenterà il disagio bioclimatico che si verifica in corrispondenza di temperature molto elevate, spesso associate a elevati tassi di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Tutte condizioni che possono rappresentare un rischio per la salute.

Le bollenti temperature estive avrebbero favorito anche il cosiddetto boom fitoplanctonico, la crescita esponenziale di alghe marine che potrebbe essere la causa dell’insolita colorazione, tra il verde e il marrone, che ha assunto in questi ultimi giorni il mare di Napoli.

Il caldo infernale, tuttavia, potrebbe attenuarsi nella seconda metà di luglio. Il contrasto tra correnti calde e fredde, tra il 20 e il 22 luglio, scatenerebbe violenti temporali su alcune zone del territorio. Una situazione temporanea che ben presto dovrebbe lasciare nuovamente spazio al clima africano. Vista la distanza temporale, tuttavia, si attendono nuovi aggiornamenti.


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