Covid, torna l’incubo isolamento. Il Ministero: “Si deve stabilire che abbiamo davanti”


Attualmente non si può prendere in considerazione l’ipotesi di isolamento per coloro che risultano positivi al Covid. Negli ultimi giorni si sta registrando un’impennata di contagi dovuti ad Eris, la variante attualmente dominante in Europa. Un aumento di contagi che tuttavia non viene considerato pericoloso per la salute pubblica, dato che la malattia è considerata pericolosa per le categorie già fragili.

Impennata di contagi di Eris: la questione isolamento

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, ha affermato all’Ansa che “oggi non possiamo reintrodurre l’isolamento, ma insieme agli altri ministeri si deve stabilire che tipo di malattia Covid abbiamo davanti ora e serve un percorso interdisciplinare. C’è un problema medico legale che va risolto, al di là delle competenze del ministero della Salute”.

Lo stato di emergenza pandemica è infatti cessato per l’OMS, dunque attualmente il Sars-Cov-2 viene considerato alla stregua di una normalissima malattia influenzale. A tal proposito Vaia sottolinea: “Lo parametriamo all’influenza e alle altre malattie infettive? Bene, ma su questo c’è bisogno di un dialogo interdisciplinare tra più ministeri”.

Campagna vaccinale contro il Covid in Campania

Nel frattempo la Regione Campania è prossima ad avviare una massiccia campagna vaccinale, annunciata nei giorni passati da Vincenzo De Luca. Il Presidente si è contraddistinto per la particolare rigidità durante la pandemia, una linea dura sulla quale evidentemente è convinto di insistere. Non è escluso che possa introdurre particolari misure o una campagna di comunicazione improntata alla massima prudenza.

I sintomi di Eris

EG.5, denominata Eris, è una variante di SARS-CoV-2, inserita tra quelle di maggiore interesse rilevata in Europa, Stati Uniti e Asia nel mese di settembre 2023. Si manifesta con sintomi molto simili a quelli di una banale influenza ovvero mal di gola, tosse secca, congestione, naso che cola, starnuti, senso di affaticamento, dolori muscolari e articolari. Malesseri che, in genere, durano circa per cinque giorni anche se la positività al virus può estendersi fino a due settimane.


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