Fondo comune di investimento e fondo pensione: sono la stessa cosa?


Chi desidera investire una parte dei propri risparmi, può scegliere tra numerosi strumenti finanziari. Tra questi rientrano due diverse tipologie di fondo: i fondi comuni di investimento e i fondi pensione.

Nonostante la nomenclatura simile e alcune somiglianze, si tratta di due strumenti affatto diversi, non solo per quanto riguarda il funzionamento, ma soprattutto per ciò che concerne le finalità.

Mentre il fondo pensione è una forma di previdenza complementare, regolamentata dalla legge 252 del 2005, il fondo comune di investimento è uno strumento di investimento che offre anche agli investitori che desiderano movimentare piccoli capitali la possibilità di ottenere portafogli ben differenziati.

In questo articolo analizzeremo le caratteristiche di questi due strumenti finanziari e scopriremo quali sono le principali differenze.

Che cos’è un fondo comune di investimento

Un fondo comune di investimento è uno strumento finanziario che viene gestito da Società di Gestione del Risparmio e che prevede la partecipazione di più investitori. Ogni investitore che decide di aderire a un fondo comune può acquistarne una o più quote. Ogni quota dà diritto a una percentuale dell’intero paniere di titoli.

Il denaro investito da ogni soggetto entra a far parte di un capitale comune, il quale viene utilizzato dal gestore per acquistare titoli in linea con le caratteristiche del fondo, il quale può essere di tipo:

  • azionario, ossia includere esclusivamente azioni;
  • obbligazionario, basato su un paniere di obbligazioni;
  • misto, ossia caratterizzato dalla presenza di entrambe le tipologie di titoli;
  • immobiliare, ovvero composto da investimenti relativi al mercato immobiliare.

Oltre a questo, i fondi comuni possono essere:

  • aperti o chiusi;
  • a gestione attiva o passiva;
  • quotati o non quotati.

Fondo pensione: in cosa si differenzia

Il fondo pensione è uno strumento destinato in modo specifico a chi desidera ottenere una pensione complementare.

Anche questa è una forma di investimento, ma, a differenza del fondo comune di investimento, oltre a non essere pignorabile, permette di ottenere alcune agevolazioni fiscali, come la deducibilità dal reddito imponibile e un’imposta sostitutiva del 20%. In più, i lavoratori dipendenti che aderiscono a un fondo pensione, possono farvi confluire il TFR.

Chi sceglie di aderire a un fondo pensione, deve versare dei contributi periodici, il cui ammontare può essere variato nel corso del tempo, in base alle proprie disponibilità finanziarie. Raggiunta l’età pensionabile, l’investitore ottiene una rendita vitalizia, la quale va a sommarsi a quella derivante dalla pensione obbligatoria. L’ammontare della rendita dipende dal tipo di fondo scelto, dai contributi versati, dal numero di anni di adesione al fondo e, in particolare, dall’andamento degli investimenti.

Tipologie di fondo pensione

I fondi pensione possono essere aperti o chiusi. I primi sono accessibili a tutti, dai dipendenti ai disoccupati, passando per imprenditori e liberi professionisti. I secondi sono invece riservati a specifiche categorie di lavoratori.

Oltre a questo, è possibile scegliere tra fondi pensione azionari, obbligazionari, bilanciati oppure garantiti. Ognuna di queste tipologie di fondo presenta livelli di rischio differenti e si adatta meglio a uno specifico orizzonte temporale. Per individuare la soluzione giusta, è sempre preferibile chiedere consiglio a un consulente finanziario esperto.


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