Presepe con 2 mamme, don Patriciello al prete: “Chiedi scusa e rimetti San Giuseppe”


Ha scatenato non poche polemiche la foto del presepe arcobaleno allestito nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Capocastello di Mercogliano, in provincia di Avellino, e fortemente voluto dal parroco don Vitaliano Della Sala: a schierarsi contro l’insolita rappresentazione – con due mamme e senza San Giuseppe – è stato anche don Maurizio Patriciello, il celebre parroco di Caivano, da sempre impegnato nella notta contro la camorra.

Don Patriciello contro il presepe con due mamme a Mercogliano

Un presepe fatto di sole donne per celebrare le famiglie arcobaleno: qui Gesù è accerchiato da due mamme e di San Giuseppe non c’è alcuna traccia. Una Natività stravolta rispetto a quella tradizionale con l’obiettivo di diffondere un messaggio di inclusione e amore universale.

Una famiglia? Tanti modi di essere famiglia. Nulla è impossibile a Dio. Il disprezzo, anche da parte della chiesa, contro le famiglie arcobaleno, e la loro condanna a prescindere, è la pennellata di tenebra che contribuisce a dipingere la notte del nostro tempo. Perciò ci sono due mamme nel presepe: la luce del Natale quest’anno la vedo risplendere anche su queste famiglie colpite da condanne disumane e antievangeliche. Dal Regno di Gesù nessuno è escluso e ciascuno ha diritto di cittadinanza” – ha dichiarato il parroco.

Una scelta che, tuttavia, ha fatto storcere il naso a diversi fedeli che, pur rifiutando qualsiasi discriminazione, si appellano alla sacralità del presepe, lamentando la strumentalizzazione di uno dei più puri e storici simboli della nascita di Gesù per finalità che potrebbero essere trattate in altri modi.

Tra questi c’è don Maurizio Patriciello che, tramite social, ha sottolineato: “Caro don Vitaliano, caro confratello nel sacerdozio, si può e si deve discutere di tutto. Dobbiamo allargare il cuore e la mente fino a lacerarli, avendo però sempre rispetto per l’intelligenza, la sensibilità e la fede del popolo di Dio”.

Quella famiglia nel presepe ci è cara. Tanto. Troppo. Racconta una storia. Per chi crede, quel Bambino è figlio di Dio. Siamo all’origine di una storia millenaria e non solo di fede. A nessuno, e in particolare a un prete, è dato di manometterne, arbitrariamente, il significato e la struttura“.

“In appositi contesti discuteremo di altro. Nessun veto. Nessuna paura. Nessuna inibizione. Nessuna esclusione. La Chiesa, lo sai bene, non ha nemici. Ritorna sui tuoi passi. Cerca di fare un piccolo atto di umiltà. Chiedi scusa. Togli la statuetta aggiunta e rimetti San Giuseppe al suo posto. Gli compete di diritto”.

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