Annalisa come Giulia, voleva lasciare il marito ma lui l’ha uccisa: cosa è successo


Emergono nuovi elementi relativi al femminicidio di Agropoli e sembrano replicare la consueta dinamica che accomuna diversi episodi di violenza sulle donne: da un lato c’è una moglie, Annalisa Rizzo, che vuole liberarsi di quel rapporto ormai ritenuto insopportabile, dall’altro c’è Vincenzo Carnicelli, il marito, che probabilmente non accettando la fine di quella relazione decide inconcepibilmente di mettere un punto definitivo alla vita di entrambi

Annalisa uccisa dal marito a Agropoli: voleva lasciarlo

I due erano sposati da 15 anni ed avevano una figlia di 13 anni che, al momento della tragedia, dormiva nella sua stanza, non accorgendosi di nulla. Pare che proprio la madre, stando a quanto reso noto da Il Corriere del Mezzogiorno, avrebbe messo al corrente la ragazza della difficile situazione con il padre, rivelandole di volersi separare definitivamente da lui.

Sarebbe stato questo il motivo che avrebbe spinto Vincenzo ad infuriarsi con Annalisa, non del tutto d’accordo sulla decisione di divorziare, anche se aveva appoggiato la scelta della donna avviando le pratiche per una separazione consensuale. Di professione pizzaiolo, il 63enne si trovava in Germania per lavoro ma sarebbe rientrato ad Agropoli per cercare di recuperare il suo matrimonio.

E invece quel tentativo di riavvicinamento si è concluso con il più tragico degli epiloghi. Secondo gli inquirenti, infatti, dopo una accesa discussione, l’uomo avrebbe accoltellato la moglie poi, utilizzando la stessa arma, si sarebbe tolto la vita. Alla base potrebbe esserci proprio questo sua non accettazione della separazione, un assurdo motivo che diventa sempre più ricorrente nei casi di femminicidio. Basti pensare al recente ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne uccisa dall’ex Filippo Turetta che non si rassegnava alla chiusura di quella relazione malata.

Omicidi spesso messi in atto da persone che, a detta dei conoscenti, non avrebbero mai dato prima segni di squilibrio così eclatanti. Filippo sembrava il classico ragazzo di buona famiglia, dedito allo studio e alla sua ragazza ma che poi si è rivelato essere il “mostro” che gli ha spezzato le ali a soli 22 anni. Anche Vincenzo viene descritto come un uomo perbene e nessuno avrebbe mai pensato che proprio all’interno della sua casa, con sua figlia che dormiva nella camera accanto, si sarebbe reso protagonista di un assurdo femminicidio-suicidio.

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