VIDEO/ Geolier: “Volevano coprire il logo del Napoli con lo scotch ma io l’ho tolto”


Nicolò De Devitiis, inviato de Le Iene, ha seguito Geolier durante le serate del Festival di Sanremo, raccogliendo le sue emozioni e raccontando alcuni retroscena nel servizio trasmesso nell’ultima puntata della trasmissione.

Geolier a Sanremo: il servizio de Le Iene

Partendo dal Green Carpet pare che la tuta del Napoli non abbia riscosso successo nello staff del Festival che addirittura avrebbe coperto il logo della squadra con lo scotch: “La signora mi ha detto: ‘ma come sei venuto?’. Io ho tolto lo scotch e me ne sono andato”.

Al ristorante, poi, rivela: Mi sento proprio fuori luogo sempre. Ho la roba portata da Napoli. Ho parlato con Loredana Bertè, mi ha detto che è emozionata, ha paura. Le ho risposto ‘Loredà, se tu hai paura io sto inguaiato allora. Non devo sbagliare, sono 2/3 mesi che provo sempre la stessa canzone”.

Dopo l’entusiasmo della prima sera, la seconda esibizione, con la vittoria della cover di Geolier, dà il via a quella vergognosa parentesi di fischi, offese e provocazioni. Il rapper partenopeo esce dall’Ariston distrutto:Sto inca***to nero. Ci poteva stare pure Mahmood, Fred De Palma, fischiavano lo stesso, non è per me. Angelina doveva vincere. Spettacolare. Io ho votato lei poi gli altri 4 li ho messi a me per sicurezza. Questa è la dimostrazione che quando si impegna Napoli non c’è n’è per nessuno, diventa una catena, nessuna città ce l’ha”.

Dopo la conferenza stampa, e la domanda della giornalista che lo accusa di “aver rubato” la vittoria, il cantante ha confessato: “Mi hanno fatto sentire in colpa che ho vinto, come se dovessi tornare indietro il premio. Era meglio che non vincevo”.

Il terzo giorno il suo pensiero è rivolto ai suoi genitori, in viaggio per raggiungerlo in occasione dell’ultima serata del Festival: “Mia mamma dove sta? E’ venuta qua ma ancora devo vederla. Dove sono mamma e papà”. Con lui anche Gigi D’Alessio: “L’ho adottato, sto qua al suo servizio. Il suo sogno era quello di venire a cantare al Festival in napoletano. Io 24 anni fa con Non dirgli mai avevo solo una frase in napoletano e la censurarono, per farti capire come è stato difficile”.

A fine Festival Geolier commenta: “E’ finita finalmente. Sono maturato assai, il mio popolo mi ha votato. Se la gente di Napoli dice che io ho vinto lo stesso, posso anche non portarlo il premio. Una canzone interamente in napoletano è arrivata seconda, va bene. La cosa che non voglio vedere più è questo albergo, la stanza di hotel l’ho odiata perché è stata la mia gabbia nei momenti strani. In conferenza stampa parecchi giornalisti mi hanno detto che dovevo vincere, ma allora perché non mi hanno votato? Qui è un bel mare ma è freddo, a Napoli è sempre caldo. Ora ho bisogno di andare a casa mia per capire tutto quello che è successo”.

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