Dalla Regione Campania 17 milioni per il rischio sismico: fondi per adeguare o costruire nuovi edifici

Il Rione Terra a Pozzuoli


La Regione Campania mette a disposizione la somma di 17 milioni e 200mila euro per la prevenzione del rischio sismico. Si tratta di fondi che Palazzo Santa Lucia ha destinato ai Comuni ed indirizzati agli interventi strutturali di tipo locale, di miglioramento, di adeguamento sismico o demolizione e ricostruzione di edifici pubblici ritenuti strategici.

Dalla Regione Campania 17 milioni per il rischio sismico

Un’azione fondamentale nell’ottica del miglioramento edilizio di quei fabbricati e di quelle opere infrastrutturali (come ponti e viadotti) la cui funzionalità assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile ai sensi del decreto “l’Aquila”.

I Comuni possono presentare domanda per l’assegnazione dei fondi disponibili aderendo alla manifestazione d’interesse predisposta dalla Regione Campania e pubblicata sul Burc numero 31 del 15 aprile scorso. L’importo massimo del contributo concedibile ai Comuni, per singola opera ammessa a contributo è pari a 2 milioni di euro.

L’attenzione sale sui Campi Flegrei

Il rischio sismico è uno dei temi più caldi ed attuali in Campania, specialmente a Napoli e nella sua provincia. Un territorio sismico e vulcanico, caratteristiche note da secoli, ma che fino a qualche anno fa era quasi volutamente dimenticate in un’ottica di prevenzione, di predisposizione dei piani di evacuazione, di manutenzione degli edifici. Negli ultimi tempi, a causa di una particolare sensibilità verso l’attività bradisismica nei Campi Flegrei che si è intensificata, l’argomento è molto sentito.

Il servizio allarmistico della TV svizzera

Napoli colpita da un'eruzione dei Campi Flegrei: la ricostruzione grafica della TV svizzera

Napoli colpita da un’eruzione dei Campi Flegrei: la ricostruzione grafica della TV svizzera

Purtroppo non manca il rovescio della medaglia, con alcuni soggetti che vorrebbero speculare anche ai meri fini di audience. L’ultimo caso è quello del documentario della televisione pubblica svizzera, la quale ha mandato in onda un servizio dai toni catastrofici in cui si parla della distruzione di Napoli e del Sud, un accadimento che secondo gli elvetici potrebbe verificarsi da un momento all’altro. In realtà l’ipotesi è ben lontana da quella degli studiosi e scienziati che lavorano a contatto con il super vulcano. L’INGV ha replicato: “Sviluppare un racconto che mette insieme quanto avvenuto nelle due più devastanti eruzioni che hanno sconvolto i Campi Flegrei (Ignimbrite Campania di 40 mila anni fa e Tufo Giallo Napoletano di 15 mila anni fa) con quanto sta avvenendo in questa fase bradisismica è solo un esercizio di sfoggio di grandi effetti speciali per chi realizza documentari. Tutto ciò non ha alcun senso scientifico e soprattutto è un’informazione dannosa che sfrutta il sensazionalismo raccogliendo l’attenzione dello spettatore terrorizzandolo”.

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