TikTok può chiudere anche in Italia: sarebbe la fine per De Crescenzo & Co, ma anche per i creator di valore

Rita De Crescenzo


TikTok potrebbe essere bloccato anche in Italia. Se negli Stati Uniti, grazie all’intervento di Trump, al social network cinese sono stati concessi 90 giorni di tempo per trovare un accordo con il governo americano che dovrebbe consistere nella cessione delle 50% quote.

TikTok e USA: 90 giorni per trovare un accordo

Una soluzione che inizialmente era stata rigettata da ByteDance, la società proprietaria di TikTok, che non aveva voluto piegarsi alla legge firmata da Joe Biden. Il social network è rimasto oscurato entro i confini statunitensi per alcune ore, per poi tornare online dopo l’intervento di Trump. Con l’insediamento di quest’ultimo le cose potrebbero cambiare, anche se la sostanza resta la stessa: i cinesi devono cedere qualcosa ed accontentarsi di un compromesso. 

Negli Stati Uniti la decisione di oscurare TikTok è stata motivata da esigenze di sicurezza nazionale. Il Partito Comunista Cinese ha infatti accesso ai dati personali degli utenti raccolti dal social network. Per lo stesso, e per presunte ed eventuali violazioni degli obblighi di tutela dei minori, anche l’Unione Europea lo ha messo sotto la lente di ingrandimento valutando le possibili contromisure del caso. 

Alcuni Paesi europei l’hanno già parzialmente vietato

Ad oggi l’app è vietata sui dispositivi dei dipendenti governativi, pubblici o militari in Austria, Belgio, Estonia, Francia, Paesi Bassi, Norvegia e Taiwan. Anche il personale del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio dell’UE non può scaricare l’applicazione sui propri dispositivi. Insomma, l’ipotesi di un ban generalizzato non è così remoto, soprattutto se tra tre mesi TikTok venisse oscurato definitivamente negli Stati Uniti, circostanza che potrebbe generare una reazione a catena nei Paesi occidentali. Italia compresa.

I possibili effetti

Tale eventualità significherebbe la perdita di uno strumento per tante celebrità del trash nostrano che su TikTok hanno trovato terreno fertile per costruire una popolarità basata su contenuti che, su altri social, verrebbero immediatamente segnalati ed eliminati. Ma su TikTok ci sono anche centinaia di utenti i cui contenuti sono estremamente pregevoli (informazione, divulgazione culturale e simili) e che grazie al social cinese sono riusciti ad arrivare ad una platea molto ampia, possibilità che su social come Facebook e Instagram sono molto più limitate poiché da parte di Meta c’è una politica che spinge a investire denaro per ottenere più visibilità.


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