Campi Flegrei, De Natale: “Terremoti frequenti e più forti. Partire con evacuazioni mirate”

Campi Flegrei, la solfatara di Pozzuoli


A seguito degli ultimi terremoti registrati, a fare il punto sulla situazione dei Campi Flegrei, fornendo anche alcune proposte personali, è stato il dirigente di ricerca INGV e già direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe De Natale.

Terremoti Campi Flegrei, De Natale: “Partire con evacuazioni”

La situazione è grave e non è corretto sottovalutarla. Già nel 2019 in uno studio specifico sul rapporto tra sollevamento del suolo e sismi avevo delineato esattamente questo scenario. E avevo avvertito il mio istituto che, perdurando il sollevamento, si sarebbero verificate scosse sempre più frequenti e più forti. Sappiamo che possono avvenire scosse anche di magnitudo 5 – ha dichiarato De Natale in un’intervista rilasciata a Il Corriere del Mezzogiorno.

“I terremoti nei Campi Flegrei sono strettamente collegati al sollevamento del suolo, aumentano all’aumentare del sollevamento ed anche della velocità di sollevamento. Dal 15 febbraio scorso la velocità di sollevamento è triplicata quindi è evidente che arriveranno scosse sempre più energetiche in grado di fare danni“.

Quanto alla durata di questa crisi bradisismica ha risposto: “Potrebbe durare potenzialmente anche decine di anni. Prima dell’eruzione del 1538 ci furono oltre cento anni di fenomeni precursori in cui si verificarono anche scosse molto forti. Adesso ai Campi Flegrei sono circa 75 anni che è iniziato il sollevamento quindi potremmo avere anni, decenni di terremoti sempre più frequenti e più forti. Non credo si possa tenere la popolazione così esposta”.

Di qui la proposta dell’esperto: “In passato ho già inviato alle autorità competenti una proposta specifica. A mio avviso occorrerebbe partire con evacuazioni mirate, almeno per il tempo necessario a verificare che gli edifici possano resistere anche a terremoti di magnitudo 5. Andrebbero evacuate e verificate in tal modo almeno le aree potenzialmente più a rischio, parlo di un raggio di 1-2 km intorno alle zone Solfatara, Agnano, Pisciarelli”.

Per me occorre agire con estrema determinazione e anche in tempi brevi. Abbiamo perso almeno 6 anni in cui potevamo predisporre il territorio, ora credo sia tempo di muoversi rapidamente. L’attuale trend ci suggerisce che arriveranno altre scosse, anche molto forti” – ha concluso.


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