Terremoto 4.6 ai Campi Flegrei, perché è stato così forte. Di Vito: “Due scosse una dopo l’altra”
Mar 19, 2025 - Veronica Ronza
Campi Flegrei, la solfatara di Pozzuoli
Si è rivelata una delle scosse di terremoto più forti degli ultimi quaranta anni quella registrata nella notte tra il 12 e il 13 marzo 2025 ai Campi Flegrei: stando a quanto reso noto dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, sarebbero stati registrati due eventi sismici in successione.
Terremoto 4.6 ai Campi Flegrei: “Due scosse in successione”
A pochi giorni dal sisma che ha generato il panico tra la popolazione, l’Osservatorio Vesuviano ha ricalcolato la magnitudo dell’evento che, a seguito di un’analisi più approfondita, è passata da 4.4 a 4.6. Numeri che confermano l’intensità della scossa percepita in quasi tutta la provincia di Napoli, pur essendosi manifestata in piena notte.
Ma, a detta del direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, intervistato da Il Mattino, alla base della forza e, soprattutto, della durata del terremoto in questione vi sarebbe un fenomeno ben preciso: “Nell’analisi delle forme d’onda che è una cosa molto più approfondita si è visto che alle ore 1:25 del 13 marzo ci sono stati due eventi accaduti uno dopo l’altro e nemmeno distinguibili tra loro in molte stazioni ma solo in qualche accelerometro”.
“Due terremoti in rapida successione la cui magnitudo durata è pari a 4.6 con un’incertezza di più o meno 0.3 che lo cataloga come quello con maggiore energia degli ultimi quarant’anni. Ma a questo bisogna aggiungere anche un processo che è più lento nella definizione, che sono la magnitudo locale e la magnitudo momento che sono rispettivamente 4.3 e 4.0″.
Quanto allo stato attuale della caldera e al sollevamento del suolo: “La velocità di sollevamento resta di 3 centimetri al mese e questo implica che ci sarà altra sismicità ma non possiamo sapere quando e quanto sarà la prossima magnitudo di un evento. I valori geochimici, invece, non hanno mostrato variazioni significative”.