Zuppa del Giovedì Santo, attenzione alle cozze: come riconoscere quelle italiane
Apr 17, 2025 - Veronica Ronza
Zuppa di cozze
Si consuma oggi, in occasione della serata del Giovedì Santo, la tipica Zuppa di Cozze, il piatto campano per eccellenza nei giorni che precedono la Pasqua. Per questo la Coldiretti Campania ha lanciato un appello alla popolazione, invitando i cittadini a fare particolarmente attenzione alle etichette poste sul pesce venduto.
Zuppa di cozze: i consigli di Coldiretti Campania
La zuppa di cozze è una delle specialità locali che apre ufficialmente le festività pasquali, riempiendo di prelibatezze le tavole partenopee e non solo, anticipando di pochi giorni la sfornata di tortani, casatielli e pastiere.
Secondo le stime diffuse dalla Coldiretti, tra quanti porteranno in tavola il pesce, il 65% sceglierà un prodotto rigorosamente Made in Italy, anche per sostenere le 12 mila imprese della pesca e dell’acquacoltura nazionale. Soprattutto in questi giorni, dunque, bisogna prestare particolare attenzione alle etichette del pesce.
Coldiretti Campania consiglia di fare attenzione al modo nelle quali le notizie relative alla tracciabilità di pesce e frutti di mare vengono esposte insieme alla merce. L’etichetta deve indicare chiaramente il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato”), il tipo di attrezzo utilizzato per la cattura e la zona di provenienza, come il Mar Tirreno, l’Adriatico, il Mar Ionio o la Sardegna, anche attraverso mappe e disegni.
Per quanto riguarda il pesce congelato, è obbligatorio indicare la data di congelamento. Inoltre, se il prodotto è stato congelato e poi decongelato prima della vendita, deve essere specificato chiaramente con la dicitura “decongelato”.
Pochi e semplici accorgimenti per portare in tavola un prodotto sicuro e trascorrere queste giornate di festività nella serenità più assoluta. Anche nella giornata del Venerdì Santo, infatti, gli italiani non abbandonano la tradizione di mangiare pesce che sarà presente su due tavole su tre con una netta preferenza per quello Made in Italy e il recupero di antiche ricette regionali.
Il tutto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè sulla Pasqua degli italiani secondo la quale non mancherà anche una ristretta minoranza che osserverà il digiuno per rispettare fino in fondo il precetto culturale e religioso dell’astinenza dal consumo di carne.