Giovanni morto nell’esplosione sul lavoro: non era di turno, stava sostituendo un collega

Giovanni Scala morto nell'esplosione a Napoli


Sarebbe morto sul posto di lavoro pur non dovendosi trovare lì in quel momento Giovanni Scala, la vittima dell’esplosione avvenuta in via Peppino De Filippo, a Napoli: stando a quanto emerso, il 57enne aveva preso servizio per sostituire un collega.

Esplosione Napoli, morto Giovanni: a lavoro per una sostituzione

L’uomo lavorava per un ristorante della zona occupandosi della pulitura e preparazione delle cozze. Proprio all’interno del laboratorio del locale si sarebbe verificata l’esplosione, probabilmente per una fuga di gas, non lasciando scampo al 57enne.

Gianni è morto durante un turno di lavoro che non avrebbe dovuto fare. Lavorava lì da circa cinque anni. Il giorno dell’esplosione non era di turno, anzi avrebbe preferito riposare perché si era sottoposto ad un’infiltrazione al braccio per limitare i danni dell’artrite. Qualche ora prima della tragedia, gli avevano chiesto di sostituire una persona che mancava e lui da grande lavoratore quale era, non si è sottratto a questa richiesta. È uscito di casa verso le cinque del pomeriggio per andare al laboratorio, ignaro che non sarebbe mai più tornato a casa” – ha raccontato il fratello della vittima a Il Mattino.

“Eravamo molto legati. Ci sentivamo ogni giorno al telefono e ci eravamo visti pochi giorni fa, il 24 giugno in occasione del suo onomastico. Parlavamo delle cose che ci stavano più a cuore, la famiglia e il lavoro. Giovanni era un uomo buono, un pezzo di pane con tutti. Un grande lavoratore dedito alla famiglia, ai figli e ai nipoti per i quali continuava a lavorare”.

Gianni lascia sua moglie, tre figli e i suoi nipotini. Per sostenere la famiglia è stata lanciata una raccolta fondi dal Comitato Lenzuola Bianche.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI