Incendi sul Vesuvio, torna l’incubo: le fiamme vicinissime ai paesi vesuviani
Ago 09, 2025 - Giuseppe Mennella
Incendio sul Vesuvio - foto Antonello Sannino
Un vasto incendio sta interessando da ieri il Vesuvio, in particolare il versante sud-orientale nel territorio di Terzigno e del Monte Somma.
Incendio sul Vesuvio, gli aggiornamenti
ORE 17.55 – Il fronte dell’incendio ha raggiunto un’estensione di 2 km. Secondo previsioni, il vento potrebbe cambiare direzione mettendo a rischio zone più prossime ai comuni di Trecase e Torre del Greco. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha inoltrato al governo la richiesta di attivazione dello Stato di Mobilitazione straordinaria del Servizio Nazionale della Protezione Civile.
ORE 13.30 – L’incendio ha raggiunto quota 1200 metri, sul cono del cratere. Gravissima la situazione nella Valle dell’Inferno.
ORE 13.00 – Le fiamme arrivano a quota mille. Si attende l’arrivo di un Erickson, velivolo con portata d’acqua doppia al Canadair. L’area attualmente investita dalle fiamme è quantificata in 500 ettari.
ORE 11.45 – Resta critica la situazione sul Vesuvio. Lo comunica la Protezione Civile della Regione Campania che ha provveduto a richiedere, all’interno del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura, l’invio dell’Esercito per supportare le attività relative al presidio delle strade e alla realizzazione di piste di accesso nonché al rifornimento di acqua con le autobotti.
Al momento, il Dipartimento Nazionale ha inviato altri due canadair della flotta di Stato, che si sono aggiunti ai 4 già presenti e ai 4 elicotteri regionali. Complessivamente, stanno operando nell’area vesuviana, 10 mezzi aerei. A rendere ancora più complessa la gestione della situazione, le condizioni meteo sfavorevoli per l’aumento delle temperature: il Centro Funzionale della Regione ha infatti emanato un avviso per ondate di calore.
ORE 11.40 – Le fiamme lambiscono la Valle dell’Inferno, vicino Ottaviano.
ORE 10.48 – ANSA riporta le informazioni fornite dal Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca: quattro elicotteri e quattro Canadair in azione
Le fiamme sono tornate a divampare a cominciare dalle ore 17 nel pomeriggio di venerdì 8 agosto, dopo che nei giorni scorsi un rogo era stato già domato nella zona. Un tizzone ancora bruciato, trasportato dal vento, probabilmente.
L’incendio ha già distrutto ampie porzioni di pineta all’interno del Parco Nazionale, alimentato dal caldo estremo, dalla vegetazione secca e dal vento.

Il fronte del fuoco si è esteso rapidamente, rendendo l’aria irrespirabile in diversi comuni vesuviani. La colonna di fumo è visibile da chilometri di distanza. Le alte temperature e le condizioni meteo stanno ostacolando le operazioni di spegnimento.
Paura tra gli abitanti, solo stamattina l’intervento di elicotteri e aerei
Sul posto sono impegnati Vigili del Fuoco, Protezione Civile regionale e personale del Parco. Il pericolo sembrava passato in quell’area, ma è bastato poco per scatenare l’inferno. Così l’intera notte è passata con il fuoco che divorava ettari di macchia, mentre cittadini e operatori non potevano che guardare impotenti.
Un’enorme striscia di fuoco era visibile anche dall’autostrada A3 Napoli-Salerno: uno spettacolo infernale che dava la resa visiva, il colpo d’occhio, del disastro ambientale e non solo che ancora una volta si sta consumando sotto gli occhi dei cittadini vesuviani.
Stamattina sono partite le operazioni di spegnimento con l’ausilio di elicotteri e Canadair. L’obiettivo è contenere il rogo ed evitare che raggiunga abitazioni e infrastrutture.
È ancora il vento a destare preoccupazione: più soffia, più lontano arriva il fuoco, portando le scintille ad appiccare altri focolai ed arrivando nelle aree adesso sicure. Ma se cambiasse la direzione in cui soffia, diversi altri comuni sarebbero in pericolo, a cominciare da Trecase e zona alta di Torre del Greco.
I consigli delle autorità: tenete chiuse porte e finestre
Le autorità invitano la popolazione delle zone più vicine a limitare gli spostamenti e a tenere chiuse porte e finestre. L’odore acre del fumo, unito alle polveri sottili prodotte dalla combustione, sta provocando disagi respiratori e fastidi soprattutto agli anziani e a chi soffre di patologie croniche.
Secondo i dati diffusi dalla Regione Campania, dall’inizio della stagione estiva si sono registrati oltre mille incendi boschivi sul territorio regionale, con più di 2.500 ettari andati in fumo. Quello di Terzigno è tra i più estesi e preoccupanti degli ultimi mesi.
Non sono ancora chiare le cause del rogo iniziale, ma tutto fa pensare ad un evento di natura dolosa: la Procura ha aperto un fascicolo.
Nel frattempo, resta alta l’attenzione anche su altri punti del Parco Nazionale del Vesuvio, dove la vegetazione secca e le alte temperature continuano a rappresentare un rischio concreto di nuovi focolai.
