Napoli dice basta alla Coca Cola: “Sostiene le forze militari israeliane. Noi vicini al popolo”
Set 25, 2025 - Veronica Ronza
"Boycott Coca Cola" a Napoli
A pochi giorni dallo sciopero per Gaza che ha coinvolto Napoli e tutta l’Italia, i lavoratori dell’amministrazione comunale partenopea hanno lanciato una nuova e concreta iniziativa per sostenere la causa palestinese: quella di escludere i prodotti a marchio Coca Cola dai distributori automatici presenti nelle sedi comunali con l’obiettivo di boicottare le aziende che, con i propri stabilimenti, continuano ad operare nei territori occupati illegalmente da Israele.
Napoli per Gaza: i lavoratori del Comune escludono Coca Cola
Molti i dipendenti del Comune, dirigenti compresi, che hanno scioperato per esprimere la propria vicinanza al popolo di Israele e che, alla manifestazione dei giorni scorsi, hanno voluto affiancare una proposta concreta, lanciando lo slogan “boycott Coca Cola”.
“Scriviamo per avanzare una proposta operativa: quella di escludere dai distributori automatici presenti nelle sedi comunali i prodotti di aziende coinvolte, direttamente o indirettamente, in violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, e in primo luogo i prodotti a marchio Coca Cola. Le principali fonti di boicottaggio internazionale, fra cui il movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni per i diritti del popolo palestinese), segnalano il coinvolgimento diretto di questa azienda nel sostegno alle forze militari israeliane“ – si legge nella richiesta indirizzata al sindaco, agli assessori e ai consiglieri.
“Siamo convinti che un gesto così semplice abbia non solo un certo valore simbolico, coerente con le dichiarazioni e le decisioni già espresse dall’amministrazione e dal consiglio, ma possa sollecitare a cascata altre iniziative analoghe sui luoghi di lavoro di tutto il Paese. Napoli non può cambiare da sola gli equilibri internazionali, ma può dare un segnale simbolico forte, in linea con la sua storia di città solidale e schierata dalla parte dei diritti umani. Con spirito costruttivo, chiediamo che l’amministrazione e il consiglio valutino questa proposta per compiere un atto visibile di vicinanza al popolo palestinese”.
