Chiara uccisa a Napoli dalla statua lanciata da un 13enne. Procura: “Genitori responsabili”

Chiara Jaconis


Rischiano un processo per omicidio colposo i genitori del 13enne che avrebbe lanciato dal balcone della sua abitazione, ai Quartieri Spagnoli di Napoli, la statuetta che avrebbe causato il decesso di Chiara Jaconis, la turista padovana morta a 30 anni per le gravi lesioni riportate.

Chiara Jaconis morta a Napoli: a processo i genitori del 13enne

Era il settembre dello scorso anno quando la giovane, giunta a Napoli con il suo fidanzato per festeggiare il suo compleanno, mentre passeggiava in via Santa Teresa degli Scalzi fu colpita alla testa da una statuetta precipitata da un balcone.

Stando a quanto rende noto Il Corriere del Mezzogiorno, furono due gli oggetti pesanti caduti dall’abitazione in questione. Uno in particolare, causò gravissime lesioni alla ragazza, morta poco dopo in ospedale.

Per i genitori del ragazzino, di 65 e 54 anni, attualmente indagati, ora ci saranno 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere un ulteriore interrogatorio prima della successiva richiesta di giudizio. Gli inquirenti propendono per una condotta omissiva: non avrebbero controllato correttamente il ragazzino che, secondo alcuni testimoni, già in passato avrebbe lanciato simili oggetti dal balcone al punto da costringere la coppia a installare dei chiavistelli di sicurezza alle finestre.

Per la Procura, dunque, la responsabilità del tragico decesso potrebbe essere legata proprio al comportamento dei genitori, essendo il minore non imputabile.


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