Decapita il fratello e getta la testa dal balcone: “Chiedo perdono a Dio e ai miei familiari”

Carabinieri. Immagine di repertorio


Avrebbe chiesto perdono alla famiglia e a Dio nel corso dell’ultima udienza davanti ai magistrati della Corte di Assise, Benito Miarelli, l’uomo di 58 anni accusato di aver ucciso il fratello Annibale, 70enne, nel luglio dello scorso anno a Pannarano, in provincia di Benevento.

Pannarano, ha ucciso il fratello: “Chiedo perdono a Dio”

I due fratelli condividevano l’appartamento di famiglia, nel Beneventano. Pare che Annibale si fosse trasferito nel suo paese d’origine, Pannarano appunto, dopo aver vissuto a lungo a Roma. Una decisione probabilmente maturata dopo la morte della moglie: rimasto vedovo, avrebbe voluto godersi la pensione nel suo tranquillo paesino.

La convivenza con il fratello, però, non si sarebbe rivelata pacifica ma caratterizzata da continui dissidi e litigi. Quella tragica sera, il 59enne avrebbe ammazzato il fratello mentre dormiva, utilizzando un’ascia. Lo avrebbe, infatti, decapitato per poi liberarsi della sua testa gettandola dal balcone.

Subito dopo si sarebbe consegnato alle forze dell’ordine, dopo aver chiesto ai vicini di chiamare i carabinieri. L’uomo è stato poi trasferito presso il carcere di contrada Capodimonte di Benevento, dove sta scontando la pena per omicidio pluriaggravato.

Ad oggi, in apertura dell’udienza, ha voluto rendere una dichiarazione spontanea. Stando a quanto rende noto Il Mattino avrebbe spiegato: “Chiedo perdono a tutti per quello che ho fatto, a Dio, al vangelo, ai miei familiari ed ai miei amici. Sono stato colpito al capo da un barista con una leva della macchina che fa il caffè e dopo non ho più capito nulla”.


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