Inducevano transgender a prostituirsi con la magia nera: undici arresti a Castel Volturno


Maxi operazione portata a termine dalla polizia della città di Caserta. Le forze dell’ordine hanno sgominato un’associazione criminale composta da transgender di nazionalità brasiliana, accusate di aver messo in piedi un’associazione a delinquere che operava nella zona di Castel Volturno. Gravissimi i capi d’imputazione: riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Magia nera, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituizione: arrestati 11 trangender di nazionalità brasiliana

Dalle indagini portate avanti per mesi dalla squadra mobile di Caserta sono emersi inquietanti dettagli: le persone arrestate, che dominavano il mercato della prostituzione transgender, reclutavano le proprie vittime a San Paolo, in Brasile, attraverso un contatto appartenente alla banda.

Le nuove malcapitate reclute venivano prima testate in Sud America, dove venivano indotte a prostituirsi, per poi essere imbarcate sul primo aereo disponibile dopo aver procurato loro tutti i documenti del caso. Arrivate in Italia, all’aeroporto di Milano Linate venivano recuperate dall’organizzazione criminale che ne legalizzava la permanenza in Europa attraverso finte dichiarazioni di ospitalità con finalità turistiche.

Portate a Napoli, le vittime venivano ‘trasferite’ ad un’altra sezione della banda criminale, che le accompagnava alle dimore assegnate e poi quotidianamente a Castel Volturno per lavorare. Segregate nei rispettivi appartamenti, vigeva il divieto assoluto di comunicazioni con l’esterno. Senza neanche la possibilità di avere un telefono cellulare, venivano indotte con la forza a prostituirsi per strada rispettando dei protocolli orari prestabiliti. Tutti i guadagni venivano consegnati al capogruppo, che dopo aver ricevuto i primi 10mila euro come compenso stabilito per l’introduzione in Italia continuava ad aumentare le proprie commissioni con motivazioni farlocche.

Durante le tante perquisizioni le forze dell’ordine hanno rinvenuto nel giardino di casa di una delle vittime, la testa di una statuetta mozzata, con una serie di frutti ad accerchiarla: gli inquirenti hanno ricollegato la scabrosa immagine ad un rito di magia nera, messo in atto per provocare una morte. Rituali ancestrali che sono stati usati per fare violenza psicologica sulle malcapitate, con l’obiettivo di solidificare una catena omertosa di terrore fortunatamente interrotta dalle tenaglie della giustizia.


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