“Scimmia napoletana”: razzismo a Dimaro, giornalista napoletano insultato in un bar

Giornalista napoletano insultato in modo razzista a Dimaro


Giornalista napoletano insultato in modo razzista a Dimaro. È la disavventura – chiamiamola così – capitata a Marcello Framondi, direttore di Napoli ZON, che oltre ad essere offeso è stato persino spintonato all’esterno del locale.

“Scimmia napoeltana”: insulto razzista a un giornalista a Dimaro

È Framondi a raccontare l’episodio sul proprio profilo Facebook. Da un semplice equivoco, un banale caffè non pagato per dimenticanza, è scaturito il tutto. Se in oltre un decennio gli abitanti di Dimaro e del Trentino si sono mostrati sempre estremamente cortesi e cordiali, questa è l’eccezione che lascia un po’ di amaro in bocca e dimostra che l’intolleranza e il razzismo anti napoletano sono dei temi che l’Italia dovrebbe finalmente affrontare in maniera seria e decisa.

Il giornalista scrive: “‘Scimmia napoletana’. Questa la gentilissima frase ricevuta da un commerciante del Trentino: il razzismo è purtroppo ancora un problema sociale nel nostro paese. Premessa: sono 9 anni che da giornalista inviato a Dimaro ho potuto apprezzare e toccare con mano l’accoglienza, la cordialità e l’umanità degli abitanti di Dimaro e del Trentino a cui sono legato da una profonda stima e affetto sincero”.

“Purtroppo ieri mattina mi sono imbattuto in una triste e rara eccezione. Recandomi presso l’esercizio commerciale [omissis] ho ordinato un caffè mentre terminavo una diretta social per il giornale. Al termine della stessa, in partenza per Napoli e soprappensiero, mi sono recato all’auto dimenticandomi di pagare: raggiunto dal cameriere (giustamente) mi sono immediatamente scusato e sono tornato indietro per pagare”.

“Purtroppo lo zelante cameriere non era soddisfatto delle mie scuse e ha iniziato prima a borbottare, poi al momento del pagamento, quando gli ho fatto notare che stava esagerando con le parole, ha iniziato ad insultarmi più volte chiamandomi prima ‘scimmia’ e poi ‘scimmia napoletana’, supportato anche da una persona più adulta che sembrava essere il titolare dell’esercizio commerciale”.

“A nulla sono valse le mie parole e tentativi di riportare alla calma la situazione spiegando che per 2€ non avrei di certo perso la faccia e che vengo da Napoli, la patria del caffè sospeso: sono stato spintonato e accompagnato all’uscita dal cameriere che ha continuato a chiamarmi ‘scimmia napoletana’”.

“So perfettamente che queste persone non rappresentano né Dimaro né tantomeno il Trentino che in questi anni ci hanno accolto in maniera unica, creando un vero e proprio gemellaggio naturale che va avanti da oltre un decennio: proprio per questo certi comportamenti vanno condannati con ancora più fermezza”.


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