La Campania fa circa 600 tamponi al giorno a coloro che sono rientrati dalle vacanze, e non solo dai paesi considerati a rischio, ma da qualsiasi nazione del mondo, anche quelle che hanno meno contagi dell’Italia. La prudenza non è mai troppa, eppure se si firma un’ordinanza bisognerebbe essere preparati affinché tutto vada per il verso giusto.
Giulio Gallera, assessore al Welfare della Lombardia, ieri ha affermato che nella sua regione già si effettuano 6000 tamponi aggiuntivi al giorno per chi rientra da Spagna, Croazia, Grecia e Malta, che vanno ad aggiungersi ai 7000 che già normalmente si eseguono. La bellezza, dunque, di 13.000 tamponi al giorno. Gallera ha inoltre rassicurato che la richiesta viene processata tempestivamente, per cui il periodo di isolamento è pressoché nullo. Poche ore, perciò, per segnalarsi e fare il tampone; tempi velocissimi anche per i risultati.
Certo, i motivi dell’efficienza della sanità lombarda li conosciamo e sappiamo che a livello nazionale si è creato un sistema atto a favorire deliberatamente le regioni del Nord, che non solo ricevono più soldi dallo Stato, ma possono contare anche sui proventi dell’emigrazione sanitaria. Ha ragione la Gabanelli nell’affermare che “Il Nord non ha interesse che il Sud e la sua Sanità si sviluppino”, tuttavia non sempre le inefficienze devono essere spiegate puntando il dito sugli altri. E soprattutto, bisogna assumersi la responsabilità quando si impongono degli obblighi che non si riesce a far rispettare perché non se ne ha la forza.