Taglio del cuneo fiscale, aumentano gli stipendi: a chi spetta e cosa succede alla tredicesima


Dal primo luglio 2023, il mondo del lavoro è investito da una nuova misura legislativa volta a ridurre la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. Infatti, le trattenute previdenziali saranno meno gravose per milioni di lavoratori. A stabilirlo è stata la nuova versione del taglio del cuneo fiscale, inserita nel “Decreto Lavoro”, lanciato dal Governo Meloni e fortemente voluto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Taglio del cuneo fiscale: aumenti in busta paga per i lavoratori

In data 24 maggio 2023, l’Inps ha diramato le istruzioni, utili a migliaia di datori di lavoro, che a partire dal primo luglio 2023, dovranno procedere al taglio delle trattenute operate in busta paga a milioni di lavoratori dipendenti. Vediamo in dettaglio come la nuova misura inciderà sugli stipendi degli italiani ed in che modalità inciderà sui livelli reddituali. La misura prevede due percentuali di riduzione che sono inserite in due specifici scaglioni :

  • il primo scaglione riguarda i lavoratori che percepiscono uno stipendio lordo mensile riparametrato su tredici mensilità inferiore o uguale a 1923 euro. Per tale categoria di lavoratori, il taglio sarà pari al 7 per cento delle ritenute previdenziali;
  • il secondo scaglione invece, disciplina il taglio per i lavoratori, il cui stipendio lordo mensile, riparametrato su tredici mensilità, è superiore a 1923 euro, ma inferiore o uguale a 2692. Per tali lavoratori, il taglio delle ritenute previdenziali sarà ridotto al 6 per cento.

Nessuna conseguenza sulla tredicesima

L’Inps, volendo sottolineare alcuni aspetti della disciplina, con il Messaggio n. 1932 del 24 Maggio, ha precisato, che il taglio del cuneo non inciderà sul rateo tredicesima qualora questo, a seguito di accordo collettivo, venga erogato mensilmente in busta paga. Per la tredicesima quindi, restano in vigore le vecchie regole che prevedevano un taglio del 3 per cento per imponibili previdenziali inferiori o pari a 1923 euro e un taglio del cuneo pari al 2 per cento, per imponibili superiori a 1923 euro, ma pari o inferiori a 2692.


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