Quarantena riduce l’inquinamento: in Italia evitate 1500 morti causati dallo smog


L’emergenza Coronavirus ha portato in Italia e nel Mondo tanti problemi, ma ha anche raggiunto, indirettamente, un grande traguardo, la riduzione dell’inquinamento.

Il 2020 è purtroppo caratterizzato dall’epidemia del Coronavirus che ogni giorno causa migliaia di vittime in tutto il mondo. Ciò ha costretto gli Stati a prendere delle misure per neutralizzare la pandemia, su tutte, la quarantena.

Quest’ultima però ha agevolato la riduzione del tasso di inquinamento che ha, secondo uno studio finlandese del Center for research on energy and clain air (Crea), salvato la vita a 11 mila persone in Europa e 1500 solo in Italia.

I morti causati dall’inquinamento infatti sono veramente tanti. Prima della pandemia si erano raggiunti numeri elevatissimi soprattutto a causa dei tumori provocati dai danni ambientali.

C’è stata quindi una riduzione di circa il 40% del livello medio di inquinamento da biossido di azoto (NO2) nell’aria e una riduzione del 10% da particolato. Il dato è dovuto soprattutto al poco utilizzo delle automobili e delle aziende chiuse.

È grazie a questo fattore che durante questi mesi abbiamo visto scene, rare fino al 2019, che attestano la riduzione di NO2. A Napoli per esempio è stato possibile ammirare i delfini e gli squali nel nostro mare.

Questo potrebbe essere un punto da cui ripartire. Il pianeta sembra aver preso un fattore positivo da tutta la vicenda legata al Coronavirus. Una pepita d’oro in un mare d’immondizia.

La terra ha quindi il dovere di continuare a ridurre l’impatto ambientale dovuto all’inquinamento, utilizzando le energie rinnovabili, rispettando le nostre strade e magari incentivando i cittadini a utilizzare più mezzi pubblici e biciclette anziché creare nuvole di smog in mezzo al traffico.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI