Bologna come Verona: solidarietà per gli altri, poi insulti a Pulcinella

Radar sonoro negli stadi italiani per individuare chi canta cori razzisti


Immagini viste e riviste, anche a distanza di pochi giorni. Sono passate solo due settimane dalla sfida del Bentegodi tra Hellas Verona e Napoli, match terminato sul punteggio di 2-0 per i partenopei ma che ha fatto discutere soprattutto per le solite questioni che riguardano le tifoserie. Dopo la solidarietà mostrata per il popolo francese visti i recenti attentati di Parigi, la parte calda del tifo gialloblu non perse l’occasione di insultare, come sempre più spesso capita, il popolo campano. Cori discriminatori con Insigne preso particolarmente di mira, e il caso non è isolato.

Ieri il Napoli è tornato a giocare in trasferta, questa volta allo stadio Dall’Ara contro il Bologna. Gara persa per 3-2, ma anche ora non è il pallone a far discutere. Dopo lo striscione per ricordare le vittime della scuola Salvemini con un chiarissimo «Salvemini: lo Stato dimentica, noi no», la Curva Bulgarelli ha ripreso, quasi da copione, ad insultare i tifosi azzurri: classici i cori inneggianti al Vesuvio e, come sottolineato da Il Mattino, un clamoroso «Pulcinella uomo di merda». Insomma, due atteggiamenti distinti e separati, quasi a voler mettere una barriera tra Napoli e Bologna.  Ma c’è chi invece parla solo di solidarietà sottolineando solo ciò che fa comodo.


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