Napoli, il pagellone del calciomercato: analisi e valutazione


Il calciomercato invernale è ormai alle spalle. Ieri sera alle ore 23 sono stati chiusi i battenti di una delle sessioni di gennaio meno entusiasmanti di sempre: pochissimi, se non nulli, sono stati i colpi degni di nota. Chi si aspettava l’arrivo di un top player è rimasto deluso: la maggior parte dei club ha infatti deciso di rimandare a giugno le operazioni più importanti. Ma veniamo al Calcio Napoli: come si è mossa la società azzurra? Quali sono state le entrate e le uscite? Che valutazione dare ai movimenti di mercato dei partenopei? Analizziamo il tutto nel dettaglio.

LE CESSIONI – Partiamo dalle cessioni, forse il punto di forza di Cristiano Giuntoli in questa finestra invernale di calciomercato. Tre erano gli esuberi principali: Henrique, Zuniga e De Guzman. E il direttore sportivo degli azzurri è riuscito a piazzarli nonostante le difficoltà. Il difensore brasiliano è tornato in patria accasandosi a titolo definitivo al Fluminense, gli altri due sono invece rimasti in Serie A e passati in prestito rispettivamente a Bologna e Carpi. Non sono mancate le operazioni minori: Dezi e Tutino, su tutti, per i prossimi sei mesi giocheranno con il Bari in Serie B, per loro l’occasione di crescere e mettersi in mostra in una squadra che punta alla risalita in massima serie.

GLI ACQUISTI – Capitolo acquisti. Tre (due per l’immediato) gli acquisti che andranno a rinforzare l’organico a disposizione di Maurizio Sarri. Il primo, ovvero Gnahorè, è stato infatti acquistato in ottica futura e girato subito al Carpi in prestito. Grassi e Regini, invece, saranno a disposizione da subito, con l’ex atalantino che smaltito lo sfortunato infortunio potrebbe rappresentare una pedina importantissima in fase di turnover e non solo. L’ex difensore della Sampdoria, arrivato in fin dei conti al posto di Barba, è stato invece scelto per la sua duttilità: il giovane Grassi resta quindi un importante investimento (considerando anche le cifre spese, affare da circa 8 milioni complessivi), Regini invece è l’alternativa low cost che andrà a colmare il vuoto numerico lasciato da Henrique.

VOTO 6,5 – Arriviamo ora alle conclusioni. A gennaio è sempre difficile condurre un mercato degno di nota, soprattutto se i meccanismi di una squadra sembrano perfetti come dimostra la prima posizione in classifica dopo 22 giornate di campionato. Chi considera le operazioni del Napoli di poco conto è perchè forse è rimasto deluso dalla promessa non mantenuta da Aurelio De Laurentiis: “Arriverà un top player!“. Il top player in realtà non è arrivato, ma anche se fosse stato acquistato difficilmente avrebbe trovato una giusta collocazione in un 11 titolare che fino ad ora ha messo sotto la stragrande maggioranza delle compagini di Serie A. Sono arrivati, invece, due giocatori funzionali all’idea di mister Sarri, con Grassi che in futuro potrebbe rivelarsi un vero colpaccio e Regini che invece è arrivato per affrontare eventuali emergenze. Tante, inoltre, le opzioni strappate da Giuntoli in vista dell’estate, e guardando la prima rivale dei partenopei, ovvero la Juventus, non si può certo criticare l’operato del direttore sportivo degli azzurri. I bianconeri, con un organico già ampiamente competitivo, hanno preferito non condurre operazioni in questa finestra di gennaio, un’idea sposata parzialmente dallo stesso Napoli. La nostra valutazione, quindi, resta positiva: voto 6,5. Valutazione che sarebbe stata più alta se non ci fossero stati proclami clamorosi ad inizio mercato.


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