Attenzione dove fare il bagno: pericolo cedimenti!


La mappa delle interdizioni – disposte da Comuni e capitaneria di porto – è fin troppo nota ed è la cartina di tornasole di un fenomeno complesso che mostra problemi antichi, tra piani di erosione costiera e di assetto idrogeologico lasciati nel dimenticatoio, progetti già realizzati per la messa in sicurezza, altri incompleti; e altri, ancora, presentati periodicamente dagli enti locali, ma ritenuti non cantierabili da autorità competenti molto esigenti in una materia che soffre, comunque, l’assoluta scarsità di fondi nazionali, e sembra avere uno spiraglio aperto di finanziamenti attingibili solo dalla programmazione Por che si protrarrà fino al 2020.

L’ideale giro dell’isola per verificare le condizioni dei costoni pericolanti partendo dalla baia di Cartaromana, dove si è verificato il crollo di domenica, si spinge verso sud-ovest e fa registrare la «zona rossa» di Punta San Pancrazio: qui si ricorda il distacco di un grosso masso che si schiantò sul tetto dell’unico ristorante incastonato nella montagna – era la fine di luglio del 2006, lo stesso anno della tragica frana del Monte Vezzi – provocandone la chiusura, tra roventi polemiche.

Da allora lo scenario è però cambiato in meglio: grazie all’intervento dei privati, sono state realizzate opere di recupero e bonifica che hanno avuto successo con l’ausilio di rocciatori.  Specialisti, questi, più volte impegnati anche nell’ampia mezzaluna del litorale dei Maronti: oltre dieci anni fa prese il via il mega-ripascimento dell’arenile, proseguito poi con la sistemazione dei costoni, imbrigliati con reti ad hoc e la posa di una scogliera soffolta. Ma il lavoro non è stato mai portato a termine su una fetta di roccia tufacea alta quaranta metri per una lunghezza di duecentocinquanta – è una striscia affacciata ora sul bagnasciuga perché le mareggiate hanno spazzato via la spiaggetta – tra la zona a confine tra Fumarole e Cava Scura: qui i divieti sono sempre attivi.

A Sant’Angelo i lavori a ridosso del piazzale, spostandosi a ovest, sono stati completati da tempo, così come nella conca di Sorgeto, a ridosso di Panza nel Comune di Forio, che presenta uno scenario interessante dal punto di vista naturalistico e geomorfologico, salvaguardato da protezioni artificiali. Non ancora del tutto risolta – ma l’azione erosiva degli agenti atmosferici è incontrollabile – la «franosità» di Cava dell’Isola e dintorni, altra località balneare foriana.

Più avanti, verso i promontori settentrionali, va registrata la necessità di uno spicchio di scogliera ancora mancante a San Francesco. Monitoraggio obbligatorio anche ai Bagnitielli di Casamicciola e, nel territorio di Ischia, alla Spiaggia degli Inglesi dove, in ogni caso, sono stati compiuti interventi sostanziali per tutelare le pareti che rischiavano di sbriciolarsi.


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