Commerciante di Forcella: “Qui lo Stato non c’è”. Saviano: “Anche questa è Sputtanapoli”?


Quella tra Saviano e De Magistris è una diatriba ad oltranza, una lotta in cui i punti sono alternati, ma una lotta senza vincitori. Se si tolgono le critiche, le frecciate neppure tanto velate, le risposte piccate, il castello mediatico innalzato intorno a questa vicenda, tutto crolla, tranne Napoli. E Napoli resta com’è: bella, luminosa e battagliera, ma anche tanto fragile, abbandonata, piena di problemi.

E a dirlo è la gente comune, a dirlo sono i cittadini che la vivono ogni giorno prendendone il meglio e il peggio. Non solo l’uno o l’altro, perché non c’è solo Saviano e non c’è solo De Magistris.

Cittadini, dicevamo, come un signore intervistato dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto’, titolare di un’attività nella zona del mercato della Maddalena, a Forcella, dove poco più di una settimana fa in una sparatoria sono rimaste ferite 4 persone: tre immigrati e una bambina di 10 anni. Le parole del commerciante fanno male, fanno male perché sono vere e perché mostrano i livelli di arretratezza in cui ancora versano alcuni quartieri di Napoli. Quartieri in cui lo Stato è dietro l’angolo ma finge di non sentire e di non vedere, arrivando un’ora e mezza in ritardo. Senza giustificazioni.

IL VIDEO

Ovviamente Roberto Saviano non si è fatto sfuggire l’occasione e ha colto la palla al balzo, pubblicando e commentando sul suo profilo Facebook il video in questione: “Caro commerciante napoletano, lei vuole che lo Stato sia presente? Ma si mangi un’emozione, esca dal suo negozio, vada tra la gente. Chi sa se qualcuno avrà il barbaro coraggio di rispondere così a questo coraggioso commerciante napoletano. Chi sa se qualcuno lo accuserà di essere andato in tv, di aver diffamato Napoli solo per vendere un po’ di prosciutto in più. Chi sa se dalla Napoli invasa dal turismo, a questo coraggioso signore, arriverà mai una risposta seria. Ieri sera a Chi l’ha visto? è andato in onda questo servizio: la giornalista Lilly Viccaro Theo ha intervistato un negoziante napoletano che ha un esercizio commerciale proprio dove il 4 gennaio scorso le paranze di camorra hanno sparato sui venditori ambulanti senegalesi, ferendo anche una bambina di 10 anni. Chi l’ha visto cerca persone scomparse e provocatoriamente la giornalista è andata nel quartiere per cercare i camorristi che hanno sparato tra la folla. Ascoltate questo commerciante. Ascoltatelo bene. Anche a lui si dirà che a Napoli non esiste un’emergenza sicurezza? Oppure gli si dirà: “si mangi un’emozione, esca dal negozio, vada a femmine? E a Chi l’ha visto cosa diranno? Che è sputtanapoli? Che sta diffamando la città? Che avrebbe dovuto raccontare il bello? Il turismo?”.

Saviano ha ragione, ma ancor più di Saviano ha ragione quel commerciante, con gli occhi rassegnati e la rabbia nella voce, che ogni giorno si ammazza di fatica per portare avanti la sua attività e magari a fine mese quando si fa i conti in tasca deve dividere i guadagni tra i propri figli e quelli “cattivi”. E no, non c’è niente di giusto in questo, e al commerciante non puoi rispondere che a Napoli c’è un boom turistico e che le piazze sono piene, perché la sua piazza, invece, è abbandonata da tutti. Quindi, Saviano, anche tu in parte hai ragione, ma non sorridere per questo. Non gioire, non provare soddisfazione. Chi ama Napoli, chi vuole il suo bene, a sentire queste cose prova solo dolore.


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