Morte Ciro Esposito: Questura in stato di allerta, possibile “raid” dei tifosi a Roma


Da quando è trapelata la notizia dell’aggravarsi delle condizioni di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito a Roma lo scorso 3 maggio, a Napoli il livello di attenzione da parte della Questura è aumentato. Da stamattina poi, dopo che la città è stata svegliata dalla tragica notizia che il giovane ragazzo non ce l’ha fatta ed è morto, sembra essere esplosa la “rabbia” in tutto il popolo napoletano tanto che la Questura di Napoli è in stato di “allerta”.

A preoccupare la Questura di Napoli sono le notizie che circolano sul web secondo le quali gruppi di tifosi napoletani starebbero pensando di organizzare un “raid” verso la Capitale per vendicare Ciro. Ma al momento le forze dell’ordine puntualizzano che “la situazione è sotto controllo e non ci sono tifosi in viaggio verso Roma”.

Intano dalla tifoseria partenopea in particolare dalla Curva B, arrivano le parole di uno dei capi ultrà che dichiarato: “non abbiamo programmato assolutamente niente, non ci sono tifosi della Curva B in partenza per Roma”.

A voler spegnere sul nascere qualsiasi eventuale ripercussione è intervenuta anche la famiglia di Ciro che nonostante il dolore per la perdita ha lanciato un appello ai tifosi, “nessuno si azzardi ad usare il nome di mio nipote per compiere altri atti di violenza” queste le parole dello zio di Ciro, Enzo Esposito, “noi non vogliamo vendetta, ma solo giustizia – ha proseguito lo zio – mi rivolgo anche al presidente Renzi ed al prefetto di Roma, che devono fare il primo passo e mandare a casa chi ha ridotto mio nipote in questo stato. Ciro versa infatti in questo stato per chiara negligenza nella gestione dell’ordine pubblico e per colpa di un fascista che ha sparato“.

Intanto a Napoli spuntano striscioni e messaggi di solidarietà da tutto il popolo partenopeo e non solo dai tifosi.


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