Milano, no alla mensa per i poveri dove si cucina con gli scarti dell’Expo


Una mensa per i poveri, dove si cucinerebbe con gli scarti alimentari provenienti dall’Expo, sembra una buona idea per aiutare chi è in difficoltà e non riesce a mettere il piatto a tavola, una soluzione che dovrebbe essere senz’altro condivisa da chiunque. Nelle ore di religione a scuola ci hanno insegnato la regola “ama il prossimo tuo come te stesso”, precetto dall’alto valore etico e valido anche se ci si è allontanati dal cristianesimo e da qualsiasi fede, perfino se si è atei, poiché fondato sulla solidarietà, sull’umanità che dovrebbe appartenere ad ogni uomo in quanto tale. Invece i cittadini del quartiere Greco di Milano si oppongono alla costituzione del refettorio, e hanno anche imbrattato di colore verde i citofoni della Caritas.

L’idea era venuta al cuoco Massimo Bottura, che aveva coinvolto la Diocesi di Milano e la stessa Caritas, entusiaste di dare la propria disponibilità, tanto più che altri quaranta colleghi di Bottura si erano dichiarati già disposti a preparare i pasti per novantotto bisognosi, a partire da maggio 2015, in una struttura che fino ad un anno fa era un piccolo teatro dove si svolgevano recite scolastiche. È proprio questo uno dei pretesti addotti dal “Movimento per Greco”, costituitosi proprio appena venuti a conoscenza del progetto, oltre al fatto che accogliere i poveri sarebbe pericoloso e degradante, dato che ogni giorno questi “bivaccherebbero in giro”.

Per quanto riguarda la struttura, bisogna riflettere sulla circostanza che il numero di recite scolastiche che si svolgono in un anno non è così elevato da occupare il teatro tutti giorni o tutte le settimane, anzi, sono davvero poche le giornate in cui si verificano questi eventi e in periodi determinati dell’anno: Natale, Pasqua, conclusione dell’anno scolastico. Non vedo perché, poi, non possano assistere allo spettacolo anche i bisognosi, i quali verosimilmente non avranno nemmeno l’opportunità di andare al cinema o al teatro, e poi il Natale e la Pasqua sono due feste in cui vengono celebrati determinati valori: o l’essere cristiani vi conviene soltanto quando dovete preparare le tavolate, trovare i regali sotto l’albero o mangiare l’uovo di cioccolato? Se ci tenete tanto a queste recite, siate coerenti e rispettate i valori che vogliono trasmettere. Circa il degrado che porterebbero i poveri, tra i quali ci sono tantissimi italiani e non solo gli immigrati, bisogna ancora una volta sottolineare l’indifferenza verso chi è in difficoltà, preferendo che le strade siano vuote proprio come lo stomaco di quelle persone.

In ogni caso, è bene riportare che nei giorni scorsi la Lega Nord aveva organizzato una manifestazione contro l’immigrazione, e in questo senso il colore verde con cui si imbrattati i citofoni non è casuale. Ancora una volta sono entrati dunque in scena la propaganda, la cattiveria, l’intolleranza e il razzismo leghisti, sia verso gli stranieri che verso i milanesi non agiati, perché, come detto prima, sono assai gli italiani che vanno a mangiare alla Caritas. La Lega Nord in TV abbindola gli spettatori fessi affermando di essere schierata dalla parte degli italiani che non hanno più i soldi per campare, e quando qualcuno vuole aiutare questi ultimi aizza la folla per contrastare l’iniziativa. Evidentemente gli esponenti politici leghisti preferiscono che gli avanzi dell’Expo vengano buttati, o meglio siano dati a loro, visto che Bossi e i suoi figli, insieme ad altri illustri esponenti del partito, si facevano rimborsare i conti al bar e al ristorante, oltre che il costo delle auto di lusso, le bollette e tanto altro. Gli abitanti del quartiere Greco i quali sono a favore della mensa sono, tuttavia, molti: speriamo che riescano a persuadere gli altri.


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