“Maradona fu ingannato”: voleva il suo chirurgo, fu operato da un altro. La rivelazione shock
Apr 18, 2025 - Stefano Esposito
Il 3 novembre 2020, ventidue giorni prima della sua morte, Diego Armando Maradona entrò in sala operatoria per la rimozione di un ematoma subdurale.
Un intervento delicato, circondato da promesse, tensioni familiari e una verità taciuta. A distanza di anni, quell’episodio è diventato il cuore di un’inchiesta che getta ombre inquietanti sugli ultimi giorni del Pibe de Oro.
Morte Maradona: Diego voleva il suo chirurgo di fiducia, ma ad operarlo non fu lui
Secondo quanto ricostruito dalla magistratura di San Isidro, l’operazione non fu direttamente responsabile del decesso del fuoriclasse argentino, avvenuto il 25 novembre. Eppure, proprio quell’intervento chirurgico ha svelato retroscena degni di un giallo e di un dramma umano profondo.
Maradona, consapevole della gravità della situazione, espresse chiaramente il desiderio che a operarlo fosse il suo medico personale, il neurochirurgo Leopoldo Luque, di cui si fidava ciecamente. Una volontà apparentemente rispettata: a Diego fu detto che sarebbe stato proprio Luque a tenergli in mano la vita sotto i ferri.
Ma la realtà fu ben diversa.
Le figlie di Maradona, Dalma e Gianinna, si opposero all’idea. Ritenevano Luque non adeguato e chiesero che l’intervento venisse affidato ad altri specialisti. Alcuni di questi, tra l’altro, avevano anche messo in dubbio la necessità stessa dell’operazione.
La messinscena fu completa: Diego non fu informato del cambio. A operarlo fu Pablo Augusto Rubino, presso la clinica Olivos. Ma all’esterno, davanti ai media, fu proprio Luque a presentarsi, raccontando che tutto era andato per il meglio.
Accanto a lui c’era un altro medico, Rodolfo Benvenutti, il quale si era personalmente assicurato che Luque non mettesse piede in sala operatoria.
Il caso ha ora una valenza giudiziaria: Luque è uno degli otto professionisti della salute indagati per omicidio con dolo eventuale. Se riconosciuto colpevole, rischia fino a 25 anni di carcere.
L’indagine si concentra non solo sulla qualità delle cure ricevute da Maradona, ma anche sull’apparente rete di inganni, omissioni e scelte discutibili che hanno accompagnato gli ultimi momenti del più grande calciatore di tutti i tempi.
