Torre del Greco, 500 persone in piazza per la Palestina: è la provincia che alza la testa
Lug 21, 2025 - Giuseppe Mennella
Un lungo corteo ha attraversato Torre del Greco il 19 luglio per gridare solidarietà al popolo palestinese e alla sua eroica resistenza.
Oltre cinquecento persone hanno sfilato per le vie del centro, rispondendo con forza all’appello lanciato dal Coordinamento per la Palestina: una partecipazione imponente, che ha colorato la città di bandiere palestinesi, unica presenza simbolica richiesta dagli organizzatori.
Torre in corteo per la Palestina
In strada l’anima vesuviana di chi non accetta l’indifferenza e sceglie di schierarsi, senza ambiguità, contro l’oppressione e per la libertà. Un grido forte, consapevole, rabbioso, partito da Torre del Greco e idealmente diretto a Gaza e a tutti i popoli che resistono.
Idealmente, ma non solo, grazie alla presenza di rappresentanti delle comunità palestinesi della Campania, in videochiamata con i parenti in Medioriente vittime dell’oppressione.
Per la resistenza, contro la rassegnazione
Un messaggio che ha rotto la rassegnazione, l’ignavia della provincia e quel senso di impotenza palpabile attorno a temi che stanno scuotendo il mondo: sabato scorso, Torre del Greco ha riaffermato la voglia di esserci, di contare, di farsi sentire.
Il corteo ha rappresentato una scossa, un segnale chiaro lanciato da una città troppo spesso travolta da apatia e clientelismi. In tanti hanno voluto ribadire un principio semplice ma potente: “Vogliamo una Palestina libera, dal fiume fino al mare” è il messaggio che dai piedi del Vesuvio, in maniera compatta, trasversale, determinata, si è alzato come espressione di una piazza apertamente schierata.

“Non ci fermeremo”, ha dichiarato il Coordinamento al termine della manifestazione. “Non di fronte a chi ci accusa ancora di antisemitismo in maniera ridicola e strumentale. Non ci fermeremo di fronte a chi disgustosamente porta ancora avanti la retorica del terrorismo sul 7 ottobre”.
“Contro il genocidio, basta retorica del terrorismo”
“Non ci fermeremo di fronte a chi ancora non ha il coraggio di pronunciare la parola genocidio. Non ci fermeremo di fronte a chi propone ancora “soluzioni a due stati” dopo 78 anni di occupazione e centinaia di migliaia di morti civili da parte dell’entità sionista“.
Soprattutto, non di fronte ai commenti “sotto i baffi” che da comodi divani refrigerati dai condizionatori chiedevano ad una piazza mai così viva ed omogenea a Torre del Greco di mettere da parte il sacrosanto principio dell’autodeterminazione dei popoli per manifestare per “altre cose ben più importanti”.
Il benaltrismo scava la fossa dell’impegno per le comunità, ma Torre del Greco ha dimostrato di essere più viva che mai.
