Cento Fontane, si cerca il fiume Dragone: il sindaco studia il rilancio (e risponde alle polemiche)


Un sopralluogo sopra e sotto le Cento Fontane a Torre del Greco: è avvenuto ieri, 31 luglio, in presenza del primo cittadino. Un’azione necessaria e propedeutica al tanto agognato rilancio dell’area.

Alla ricerca del Dragone, sopralluogo alle Cento Fontane

Un luogo carico di storia e mistero, oggi al centro di un’indagine scientifica che punta a restituirgli dignità e valore.

Nell’area delle Cento Fontane, a pochi passi dal porto di Torre del Greco, è scattato un nuovo sopralluogo da parte di geologi, speleologi e tecnici incaricati dal Comune, guidati dal geologo Biagio Palma. L’obiettivo: risalire al tracciato dell’acqua che scorre sotto il monumento e gettare le basi per un progetto di valorizzazione atteso da anni.

Mennella: “Capiamo provenienza dell’acqua per progettare riqualificazione”

A promuovere l’intervento è l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella, che ha voluto seguire da vicino le operazioni e confrontarsi con gli esperti al termine dell’ispezione.

“Lo scopo di questo lavoro – spiega il sindaco – è quello di capire il reale percorso compito dal corso d’acqua, solo in parte visibile nelle aree a ridosso delle Cento Fontane. Al di là della possibile individuazione dello storico e per decenni ritenuto ‘misterioso’ fiume Dragone, quello che interessa è anche capire come l’acqua va a canalizzarsi, oltre a provare a comprendere da dove la stessa giunga”.

Risalire al suo percorso, significa avere la possibilità di valorizzare questo corso, e dunque l’intero sito, e rendere omaggio ad un pezzo di storia della città che va ad intrecciarsi con quella ancora più importante legata al Vesuvio e alle sue eruzioni”.

Cento Fontane, un “cantiere a cielo aperto”

La squadra è partita da un accesso collocato a qualche decina di metri dalle Cento Fontane, calandosi in un percorso che potrebbe svelare nuovi dettagli su uno dei luoghi più affascinanti e trascurati della città.

Le verifiche puntano non solo a individuare l’origine del corso d’acqua, ma anche a comprendere in che modo questo si canalizzi e quali rischi possa comportare per le strutture presenti nell’area.

Una volta completate le indagini tecniche, l’amministrazione intende dare il via a un progetto di rilancio che potrebbe trasformare il monumento in un polo di attrazione turistica. “Le Cento Fontane oggi sono un cantiere aperto — ha concluso Mennella —  in attesa che sia avviata un’opera di progettazione più ampia. Attività progettuale che non può chiaramente iniziare prima di avere appurato, con l’aiuto dei tecnici incaricati dall’ente, qual è il percorso seguito dall’acqua e quali sono gli interventi necessari ad evitare che questo corso possa creare danni alle opere edilizie presenti nella zona posta a ridosso del monumento”.

Ma sull’area delle Cento Fontane e sul suo recupero definitivo potrebbero esserci ulteriori ostacoli: un contenzioso legale (iniziato nei primi anni 2000) tra il comune di Torre del Greco ed un privato proprietario di un manufatto che insiste sull’area e che sarebbe stato dichiarato, stando alle informazioni in nostro possesso e alla tesi portata avanti quasi 20 anni fa dal comune di Torre del Greco, impropriamente costruito su area comunale.

Due gradi di giudizio hanno già dato ragione all’ente di Palazzo Baronale che nell’ormai lontanissimo 2007 emise anche un’ordinanza di sgombero mai eseguita. I progetti di rivalutazione dell’area potrebbero passare anche da ormai impolverati faldoni e dagli studi di qualche avvocato.

Sulla questione continueremo ad indagare ed approfondire per fornire un quadro completo della situazione e dei possibili sviluppi per il recupero urbano di una zona simbolo di Torre del Greco, lasciando pertanto a tutti l’opportunità di contribuire alla nostra attività di ricerca giornalistica con le informazioni in proprio possesso.

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