Il Parlamento UE chiede di riconoscere la Palestina, Netanyahu minaccia: “Non ci sarà nessuno Stato Palestinese”
Set 12, 2025 - Redazione Vesuviolive
Benjamin Netanyahu: ricercato per crimini di guerra contro il popolo palestinese
Con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che segna un passo storico: sostegno alle sanzioni contro Israele e appello ai Paesi membri per riconoscere lo Stato di Palestina. Una posizione netta, che denuncia i crimini di guerra commessi a Gaza e le violazioni sistematiche del diritto internazionale da parte del governo guidato da Benjamin Netanyahu.
La risoluzione sostiene le misure annunciate dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che includono il congelamento dei fondi destinati a Israele, sanzioni mirate contro i coloni violenti e la sospensione parziale dell’accordo commerciale bilaterale. Per mesi l’Eurocamera era rimasta bloccata, incapace persino di mettere il tema all’ordine del giorno. Ora, invece, è arrivato un voto che rompe gli equilibri e mette Israele di fronte alle proprie responsabilità.
Tajani e Meloni smentiti dai fatti
Il voto europeo ha fatto esplodere divisioni interne anche in Italia. Forza Italia ha sostenuto la risoluzione, Fratelli d’Italia si è astenuta, la Lega ha votato contro. Un mosaico di posizioni che conferma quanto il governo italiano continui a barcollare quando si tratta di Israele. Le dichiarazioni di Tajani e Meloni sul presunto “equilibrio” della linea italiana appaiono sempre più vuote: la realtà è che Roma non ha mai assunto una posizione ferma contro i massacri di Gaza.
Non è un dettaglio marginale: il voto europeo segna una condanna chiara di politiche che hanno alimentato distruzione e morte. La mancata inclusione della parola “genocidio” nel testo finale, voluta dal Partito Popolare Europeo, è un compromesso amaro che non cancella però il riconoscimento di violazioni gravi da parte di Israele.
Netanyahu minaccia: “Non ci sarà nessuno Stato Palestinese”
La reazione di Netanyahu non ha tardato. “Non ci sarà nessuno Stato Palestinese”, ha dichiarato con arroganza, aggiungendo un attacco diretto al premier spagnolo Pedro Sánchez per aver denunciato l’offensiva israeliana. Parole che confermano la linea di Tel Aviv: nessuna apertura, nessuna pace, solo la perpetuazione di un regime di occupazione e di oppressione.
L’Europa deve scegliere da che parte stare
Il voto del Parlamento europeo non basta, ma rappresenta un segnale forte: la comunità internazionale non può più restare in silenzio davanti ai bombardamenti, alle carestie indotte e agli oltre 60.000 morti di Gaza, tra cui migliaia di bambini. Serve il riconoscimento formale dello Stato di Palestina e la fine immediata della complicità europea con il governo israeliano.
L’Unione Europea ha ora una scelta chiara: restare ostaggio della retorica di Netanyahu o dare finalmente voce a un popolo che da decenni subisce occupazione, apartheid e crimini di guerra. La risoluzione approvata a Strasburgo è il primo passo, ma non può restare lettera morta.
