Reggia di Caserta, torna la messa nella Cappella Palatina: ingresso aperto a tutti

Messa nella Cappella Palatina


Messa nella Cappella Palatina. Torna la celebrazione eucaristica alla Reggia di Caserta dopo un po’ di anni. A causa della pandemia da Covid non venivano più celebrate le messe per evitare il contagio tra i fedeli.

Messa nella Cappella Palatina della Reggia di Caserta

Da domenica 12 marzo in poi ogni domenica alle ore 12 ci sarà la messa aperta a tutti e ad ingresso libero. La prima verrà celebrata dal vescovo di Caserta Pietro Lagnese con la presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Ciò potrà avvenire grazie ad un’intesa raggiunta proprio col ministero, in quanto il vescovo casertano aveva chiesto al ministro e alla direttrice della Reggia di Caserta il permesso di tornare a celebrare nella Cappella Palatina. La difficoltà era giustificare l’ingresso dei fedeli nel complesso senza pagare il biglietto. Il ministero però ne ha poi dato l’autorizzazione.

La storia

La cappella della reggia di Caserta venne realizzata a partire dal 1756 (tre anni dopo l’inizio della costruzione del palazzo) dall’architetto napoletano Luigi Vanvitelli su commissione di Carlo di Borbone, da poco re di Napoli.

L’architetto, nello stile e nella progettazione del luogo di culto per il nuovo re di Napoli, si ispirò alla cappella della reggia di Versailles, pur apportandovi delle sostanziali modifiche: a differenza quindi di quanto previsto nel progetto da Carlo III di Borbone, infatti, il Vanvitelli realizzò un monumento ispirato all’esempio francese, ma non da esso dipendente, in quanto nell’esemplare di Caserta inserì elementi nuovi e più italiani, in particolare il rimando alla linearità ed al neoclassicismo.

Terminata dopo la morte di Luigi Vanvitelli nel 1773 dal figlio Carlo, venne inaugurata nel Natale del 1784 nel corso della messa di mezzanotte celebrata in presenza del re Ferdinando IV. Subì pesanti danni nel corso dei bombardamenti alleati del 1943 e rimase successivamente chiusa per diversi anni per permetterne un delicato restauro.


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