Napoli: tutte le difficoltà del passaggio a una mobilità sostenibile


Piazza del Plebiscito, Castel dell’Ovo e Maschio Angioino sono alcuni dei punti principali del centro storico di Napoli, uno dei più affascinanti e interessanti d’Italia. Le sue strade sono, però, anche ai primi posti della classifica negativa delle città più trafficate d’Italia. Una mobilità più sostenibile a Napoli sarebbe una buona soluzione per alleggerire il flusso di vetture in circolazione sulle principali strade urbane della città e sulla tangenziale partenopea.

Diverse iniziative pubbliche o private hanno avuto l’obiettivo di offrire ai napoletani un’alternativa all’automobile, ma la mobilità sostenibile non sembra attecchire. Analizziamo la situazione attuale per capire se in un futuro prossimo potrà esserci una speranza concreta per chi interroga internet cercando siti che forniscano una stima del valore delle auto usate allo scopo di prendere in considerazione la convenienza di un’eventuale cessione della propria automobile.

Quando si parla di mobilità sostenibile immediatamente si pensa a soluzioni innovative per spostarsi, soprattutto in città, con impatto zero sull’ambiente e risparmiando denaro. A Napoli la rete di mezzi pubblici, costituita prevalentemente da diverse linee di metropolitana e dal servizio bus ANM è appena sufficiente e molto spesso i cittadini la evitano, preferendo spostarsi in macchina. Il capoluogo partenopeo è stato anche teatro di sperimentazione di alcune soluzioni di mobilità di ultima generazione come il bike sharing ma, dati i risultati, queste iniziative appaiono ancora lontane dal diventare uno standard affidabile.

Se in molte metropoli italiane ed europee la bicicletta è diventata un usuale mezzo di locomozione alternativo all’automobile, a Napoli il Bike Sharing, partito su iniziativa del MIUR, si trova attualmente in una fase di stallo. Il servizio dovrebbe permettere ai cittadini di prendere una bici a noleggio, attraverso un’applicazione per smartphone e tablet, e di spostarsi in città utilizzando anche le piste ciclabili di Napoli che, però, sono troppo spesso deserte o invase da ostacoli come automobili in sosta vietata. Il progetto, parte di una più ampia volontà di fare di Napoli una “Smart City”, ha avuto inizio nel 2012: ad oggi, però, le stazioni per il deposito e il prelievo delle bici, sebbene presenti in punti chiave della città, sono frequentemente vuote e non funzionali. Sono molti, d’altro canto, i cittadini napoletani che si adoperano quotidianamente per segnalare la situazione al Ministero competente e per salvare il servizio di Bike Sharing. Sarà il tempo a dirci se il loro grande impegno verrà premiato come merita.

Tra le buone notizie per la mobilità sostenibile a Napoli c’è invece la recente inaugurazione di un servizio di Taxi Sharing, una sorta di taxi condiviso che partirà solo in presenza di almeno tre passeggeri, i quali divideranno il costo della corsa. Il Taxi Sharing è in fase sperimentale in alcuni luoghi simbolo della città, come Posillipo o Piazza Garibaldi. La riuscita dell’iniziativa potrebbe essere una bella vittoria che incoraggerà Napoli ad ambire ad altri significativi traguardi in tema di mobilità sostenibile.

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