Scopriamo il Napoletano. “Accio” significa sedano: perché si dice così?


Nel nostro percorso alla scoperta della Lingua Napoletana, coi suoi modi di dire e l’etimologia dei vocaboli più curiosi e peculiari, ci siamo ritrovati spesso a spiegare l’origine di parole che indicano i prodotti della terra. Nell’ambito contadino, infatti, la lingua sembra essersi maggiormente cristallizzata, consentendoci di avere una panoramica sulla storia di Napoli attraverso l’influenza, sui vocaboli, dei vari popoli conquistatori: greci, latini, normanni, svevi, arabi, catalani, spagnoli, austriaci, francesi.

Già abbiamo scoperto il significato e la provenienza di sostantivi quali cresommola, cerasa, arecheta, perzeca, percoca, vasinicola, legnasanta e tanti altri, oggi invece l’interrogativo che suscita la nostra curiosità è: perché, in napoletano, il sedano è chiamato accio?

La parola sembra derivare dal latino, da apium: attraverso la corruzione della lettera “p” in “c” col tempo si è passati ad accio, così come avvenuto per la mutazione di sapio in saccio. 

È curioso, inoltre, osservare che in altre lingue europee la pianta è chiamata in maniera simile al Napoletano: in Spagnolo è apio, in Portoghese salsão oppure aipo, in Siciliano accia o acciu, in Catalano api.


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