Si fondono gli aeroporti di Napoli e Bari: una nuova rete collegherà il Mezzogiorno



Il rilancio del Sud deve partire da uno dei settori in cui è più indietro rispetto al resto d’Italia. Quale? Quello dei trasporti. Dopo il disastro avvenuto in Puglia, si è più spesso ribadito come nel Mezzogiorno ci sia un’arretratezza in quantità e in qualità di servizi di viabilità inammissibile nel 2016. Un grande passo avanti in quest’ottica potrebbe essere la probabile fusione tra la Gesac, società aeroportuale che gestisce l’aeroporto internazionale di Napoli, e l’AdP, Aeroporti di Puglia, società pubblica che gestisce gli aeroporti pugliesi.

Questo binomio, a partire dal 2017, potrebbe essere un’accoppiata vincente e diventare un volano strategico per il turismo dell’area.

Con la fusione Gesac-Adp, oltre a quelli di Napoli e Bari, sarebbero coinvolti altri tre aeroporti: quelli di Brindisi, Foggia e Taranto-Grottaglie. Il primo garantirebbe altro traffico, gli altri due, privi di voli, avrebbero un ruolo tecnico.

Gli aeroporti meridionali, comunque, sono in crescita: stando agli ultimi dati, infatti, nell’aeroporto di Bari c’è stato tra gennaio e settembre 2016, un incremento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, a Napoli, sempre rispetto all’anno precedente, c’è stato un aumento di passeggeri dell’8,9%.


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