Saviano e i bimbi-pusher: “Napoli è na carta sporca coperta dai turisti”
Gen 18, 2017 - Francesca Raspavolo
Napoli. Sulla notizia dei bambini usati per lo spaccio di droga a Napoli interviene Roberto Saviano. In un articolo apparso questa mattina sul quotidiano La Reppublica, lo scrittore di Gomorra commenta la piaga dei bimbi utilizzati dalla camorra per confezionare e vendere dosi di stupefacenti.
“Questa è la storia vera di bambini che imbustano droga e la vendono – scrive Saviano – bambini napoletani che non vivono in squallide periferie, in sordidi casermoni, ma nella parte più bella della città. Quella del teatro lirico più prestigioso d’Italia all’occorrenza succursale del San Paolo“.
Lo scrittore anti-camorra parla poi in generale della situazione attuale della città. “Napoli ora è cambiata, Napoli e un’altra storia, Napoli è ‘na carta sporca dove lo sporco è coperto dal fiume di turisti. Napoli ne è uscita, come i tossici che fingono di non farsi più e che invece si fanno di nascosto. Ma le occhiaie si vedono, il sorriso a denti stretti, cariati, sorriso finto, sofferente. Il sole illumina queste miserie“.
Tornando ai bimbi-pusher “la camorra ha un’età media drammaticamente più bassa. Dice che quelli che dieci anni fa erano i manovali di camorra, inconsapevoli facchini per poche decine di euro, sono diventati capi o peggio, se bambini, sono stati inseriti nella catena di montaggio del business della droga, consapevoli fare carriera“.
Per Saviano c’è possibilità di salvezza e riscatto per Napoli ma non con le ricette tradizionali. “Le scuole aperte fino a tardi in aree come Napoli sono scelte ancora fragili: i maestri di strada e le molte associazioni, insieme ad alcuni preti coraggiosi, sono l’unica possibilità di alternativa in città, ma da soli non ce la fanno. È fondamentale che la scuola formi i ragazzi, che li prepari al lavoro. È fondamentale che la scuola invada, letteralmente, le vite dei bambini e delle famiglie napoletane. Bisogna tornare a discutere del fallimento continuo e totale di qualsiasi tipo di politica sociale in questi quartieri“.