Imbrattano il colonnato a Piazza del Plebiscito. Ragazzini? No, hanno 27 e 37 anni


Quando si pensa al vandalismo sui monumenti della città vengono in mente soprattutto i ragazzini, quelli che vediamo specialmente di sera, nel fine settimana, con una lattina di Coca Cola o una bottiglia di birra (che non potrebbero comprare, in quanto minorenni) in mano a scherzare e qualche volta a fare rumore, gridare, gettare spazzatura per strada e nei monumenti stessi (si veda la Fontana di Monteoliveto).

Quante volte abbiamo invocato l’autorità dei genitori, incapaci di dare un’educazione alla loro prole? Quante volte abbiamo invocato un ruolo più attivo della scuola, invitata a realizzare corsi avanzati e accelerati di educazione civica? Quante volte ci siamo lamentati per l’assenza di sorveglianza e controlli? Quante volte ce la siamo presa con i gestori dei locali?

Eppure non sempre è colpa dei ragazzini, degli adolescenti. Ieri pomeriggio, infatti, due uomini di 27 e 37 anni sono stati sorpresi dai soldati dell’Esercito a imbrattare con bombolette spray il colonnato di Piazza del Plebiscito. La polizia è intervenuta e ha denunciato i due giovani per deturpamento di opere di interesse storico.

Avete letto bene, 27 e 37 anni. Si tratta di uomini, due individui che alla loro età non più acerba se ne vanno in giro con una bomboletta a scrivere sui muri, sui monumenti, sulle opere d’arte che il mondo ci invidia. Due persone che dovrebbero essere mature. Due persone che rappresentano il degrado civile e morale della società, poiché non sarebbe giusto puntare il dito solo su due esseri.

A ben guardare, infatti, non si tratta dei soli “non adolescenti” incivili. Le mura esterne della Federico II, nella parte che dà su via Mezzocannone, ad esempio, sono imbrattate di murali a sfondo politico che deturpano un edificio pubblico, quello universitario, dove si dovrebbero insegnare la cultura, la civiltà, il rispetto per la cosa pubblica e per gli altri.

Non dimentichiamo poi le mura greche di Piazza Bellini, una discarica nel cuore di Napoli alimentata da individui di ogni fascia d’età, i parchi, le strade del centro storico patrimonio Unesco, le aiuole e così via. Una consistente fetta di napoletani non tiene alla propria città e, seppure non sia la maggioranza, è quella più evidente anche a causa di una maggioranza rassegnata e silenziosa, assente, che si volta dall’altra parte.


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