Ambassador’s Palace Hotel: il primo e più discusso grattacielo di Napoli


Napoli – Da via Medina si innalza un grattacielo che sovrasta incontrastato l’intero Centro Storico di Napoli: l’Ambassador’s Palace Hotel. Per molti napoletani è, ed è sempre stato, un vero e proprio pugno nell’occhio che rovina il panorama della città da alcuni punti di osservazione. La sua struttura “moderna”, il colore grigiastro e la mole imponente mal si combaciano, in effetti, ai modesti ed eleganti palazzi che lo circondano ed alle strade storiche su cui spicca. Eppure anche un palazzo così poco gradito nasconde una storia.

Realizzato fra il 1954-1957 su progetto di Stefania Filo Speziale, Carlo Chiurazzi e Giorgio Di Simone, nacque come sede per la Cattolica Assicurazioni. Con i suoi 100 metri, divisi in 33 piani, in calcestruzzo armato il palazzo fu il primo esempio di edilizia moderna a Napoli. Prima della nascita del Centro Direzionale l’Ambassador Palace è stato il primo vero grattacielo della nostra città, il primo vero simbolo di una città rivolta al futuro.

L’Ambassador’s Palace Hotel che spicca sul panorama di Napoli, visto dal Corso Vittorio Emanuele

Per decenni la sua denominazione originaria cambiò in Jolly Hotel in seguito all’acquisto da parte della catena alberghiera omonima. Solo nel 2009 riprese il nome di Ambassador Palace Hotel quando la Jolly Hotels venne acquisita dalla NH Hoteles.

L’imponente struttura del grattacielo ha fornito anche set per riprese uniche. Ad esempio, il video di “Anema e Core” di Pino Daniele è girato interamente sul suo tetto.


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