Taser ai vigili, deMa contro Salvini: “È inutile. Meglio combattere mafie e scafisti”


Che tra de Magistris e Salvini non scorresse buon sangue era chiaro a tutti già da tempo. I due politici viaggiano su due modus operandi totalmente diversi e con idee politiche altrettanto incompatibili.

In particolare il sindaco di Napoli, all’alba del decreto Sicurezza stilato da Matteo Salvini, ha criticato quasi tutte le novità introdotte dal ministro, sottilmente definite poco congrue e al tempo stesso poco efficaci. Tra queste il sindaco partenopeo trova decisamente esagerata l’introduzione del Taser, la pistola a scarica elettrica, da dare in dotazione ai vigili urbani. Una “pretesa” inutile dato che le forze dell’ordine che si occupano della legalità e dell’ordine urbano hanno già gli strumenti di difesa adatti per affrontare ogni probabile rischio che gli si presenta. Come, per l’appunto, ha giustamente sottolineato Ciro Esposito, il comandate della polizia municipale di Napoli, che ha definito un’ulteriore dotazione armata decisamente superflua.

Inoltre c’è da precisare che sia il costo per l’acquisto del Taser che i corsi di formazione per capirne bene l’utilizzo sono a spese del Comune. Quindi anche su un tema così importante come la sicurezza delle città, la patata bollente passerebbe nelle mani dell’amministrazione comunale, che già deve affrontare spese più urgenti oltre al carico di debiti che si trascina e che non con poche difficoltà e sacrifici dovrà essere estinto.

Oltre alla questione Taser, de Magistris si è scagliato anche contro due punti che reputa discriminatori e troppo severi. In primis, nel decreto Sicurezza, secondo de Magistris sembra che si dia maggiore importanza e priorità alle discriminazioni contro le persone che dipendendo dalla provenienza geografica, andando anche contro il diritto internazionale di asilo” invece che occuparsi in maniera seria di: “scafisti, mafie e trafficanti di esseri umani”. 

L’altro punto che non va giù al sindaco di Napoli è quello riguardante ” l’aumento della pena, fino a sei anni, per blocco stradale e fino a 4 anni per le occupazioni abusive”. Una pena esagerata perché andrebbe a colpire anche chi“utilizza beni abbandonati, cittadini che vanno lì per eliminare degrado e portare civiltà, sono possibili arresti e intercettazioni telefoniche”.


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