Una scritta per Emanuele Sibillo, il boss della paranza dei bimbi di Forcella


NAPOLI – Non una scritta qualsiasi. “Sibillo 17” questo il messaggio comparso sulla facciata di Palazzo Diomede Carafa a via San Biagio dei Librai nella sera di domenica 10 marzo. Una scritta che inneggia al clan Sibillo e al suo giovanissimo capo Emanuele Sibillo, assassinato a soli 19 anni nel 2015 nella guerra di camorra per il controllo della zona dei decumani.

La scritta è stata segnalata e denunciata dalla giornalista Conchita Sannino su Repubblica ed è comparsa appena due giorni dopo il blitz dei carabinieri che ha portato all’arresto di 11 persone appartenenti al clan Sibillo, legato all’estorsione nei confronti della pizzeria di Matteo. Il Clan Sibillo, infatti, si contrappone ai Mazzarella per il controllo e l’estorsione della zona di via Tribunali.

Attraverso la propria pagina Facebook, l’Assessore ai Giovani Alessandra Clemente ha dichiarato: «mi sono subito recata sul posto e ho contattato il Condomino e la Soprintendenza per ottenere le necessarie autorizzazioni per procedere come Comune di Napoli, attraverso la Napoli Servizi, immediatamente alla rimozione! Questa scritta vandalizza la nostra dignità, la dignità di tutti i napoletani. E non scriverò di tutti i napoletani perbene. Sono giunta a voler pensare che chi non è perbene non merita neanche di essere, essere definito o pensato come Napoletano».

Questa mattina, pertanto, la ditta Napoli Servizi cancellerà la scritta con l’autorizzazione del Comune, della Soprintendenza ai Beni Culturali e dell’amministratore di Palazzo Diomede Carafa.


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